Corriere della Sera (Brescia)

Caldo, i consumi di energia su dell’8%

Effetti collateral­i delle temperatur­e: cala del 15 per cento la produzione di latte

-

Condiziona­tori a tutto gas per domare le temperatur­e tropicali. È la condotta tipo dei giorni più caldi dell’estate e anche a Brescia per portare un po’ di sollievo davanti ad un termometro tra i 31 e i 35 gradi schizzano i consumi di energia. La richiesta di potenza agli impianti di A2a, rispetto allo stesso periodo del 2017, è salita dell’8% circa.

Il caldo ha portato complicazi­oni anche in zootecnia: la produzione del latte è calata del 15%, quella delle uova del 5.

Saranno anche gli ultimi giorni di supplizio in cui ti senti sulla graticola come San Lorenzo (il diacono romano martirizza­to proprio nell’agosto del 259). Saranno anche i giorni più caldi dell’estate 2018 perché dalla prossima settimana il sole sarà meno rovente, il vento darà un po’ di refrigerio e ci sentiremo tutti un po’ meno in Africa. Certo è che in questi giorni, con le temperatur­e massime dai 31 ai 35 gradi e minime attorno ai 25, gli impianti di condiziona­mento hanno dato il meglio di se.

A dirlo sono i dati della richiesta energetica di Brescia e provincia delle utenze A2A (in città rappresent­ano la maggioranz­a, in provincia un po’ meno). La potenza prelevata dalla rete e l’energia giornalier­a consumata in abitazione e uffici ha fatto registrare un aumento di circa l’8% in città e del 2,5% in provincia. Complessiv­amente una media del 6,5% in più nel Bresciano. Un dato che conferma quello nazionale dove anche ieri alle 16 è stato registrato un consumo attorno ai 57 mila Mega watt fra i più alti della stazione e ad un soffio dal picco storico di 60.500 Mw registrato nella torrida estate del 2015.

A Brescia si è passati da una punta di potenza di 163 megawatt del 25 luglio in città ai 177 Mw di una settimana dopo con un balzo del 7% in più rispetto ai medesimi giorni del 2017. La variazione complessiv­a più accentuata dei consumi (almeno in questa settimana di caldo importante) è stata registrata lunedì 30 luglio con una richiesta di energia dell’8% superiore a quella dello stesso periodo della scorso anno. Per qualche giorno ancora, nonostante sparuti temporali in montagna, le temperatur­e continuera­nno ad essere torride, secondo l’Arpa, e il clima potrebbe dare una tregua dalla prossima settimana, restando sì su valori estivi ma senza picchi africani.

Il caldo di questi giorni (ne abbiamo riferito ieri) ha reso la pianura padana un catino carico di ozono. Il primo agosto — denuncia Legambient­e — tutte le centraline dell’Arpa (l’ente che si occupa di monitorare gli inquinanti) hanno fatto registrare medie superiori al valore obiettivo definito dalla legge come soglia di allarme, confermand­o che la pianura padana è una delle zone più a rischio ozono dell’Europa. «Come ogni estate continuiam­o a leggere bollettini di guerra dello smog. Non è più rimandabil­e un’azione energica ed organica delle istituzion­i, a partire da Regione Lombardia, per ridurre l’impatto del calore nei centri urbani», ha sottolinea­to Barbara Meggetto, presidente di Legambient­e Lombardia.

A soffrire il caldo, però, non

L’inquinamen­to L’ozono non dà tregua: il primo agosto tutte le centraline lombarde oltre la soglia d’allarme

Gli allevament­i Nelle stalle spuntano le docce per i bovini Diminuisce anche la produzione di uova

ci sono solo gli umani, ma anche i bovini che nel clima torrido di queste settimane hanno fatto registrare un calo del 15% nella produzione di latte. La denuncia arriva da Coldiretti che ha interpella­to un suo associato: Giuseppe Ruggeri di Verolavecc­hia che con 1500 vacche è il più grande produttore della provincia. «Il calo del latte — racconta — è stato repentino, notiamo anche una difficoltà nella fase iniziale del parto perché gli animali sono stanchi e fisicament­e debilitati. Per far fronte alla situazione allunghiam­o il tempo di raffrescam­ento delle bestie e stiamo attenti alla giusta razione di alimenti».

Così accanto ai grossi ventilator­i per rendere meno opprimente l’aria, nelle stalle sono spuntate delle vere e proprie docce. Oltre alla produzione di latte, il caldo ha tagliato anche quella delle uova: è stato registrato un calo del 5% nella deposizion­e. (m.tor.)

 ??  ?? Elettricit­à Crescono i consumi
Elettricit­à Crescono i consumi
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy