L’Alfa Acciai torna all’utile
Produzione in crescita e stabilità finanziaria: azzerato completamente il debito
Produzione in crescita grazie alla diversificazione e stabilità finanziaria consolidata: è il bilancio 2017 di Alfa Acciai, che registra il ritorno all’utile, ricavi (in crescita) che superano i 795 milioni di euro e un fatturato di circa 3 miliardi di euro.
Nonostante la «scomparsa» del mercato algerino la produzione è risultata in crescita grazie alla diversificazione dei prodotti così come si è consolidata la stabilità finanziaria e patrimoniale dopo la cessione della quota nella tedesca Tsr, leader europeo del rottame ferroso e non ferroso.
È questo il bilancio 2017 della holding Siderurgica Investimenti, guidata da Amato Stabiumi ed Ettore Lonati, che controlla il gruppo Alfa Acciai, che si chiude con tanti numeri positivi. Lo scorso anno il gruppo siderurgico bresciano ha prodotto oltre 1,64 milioni di tonnellate, 219.000 in più rispetto al 2016, ma distanti dalle oltre 2 milioni di tonnellate prodotte pre crisi. La quota principale, (61,2%), è stata indirizzata al mercato interno, il 20,7% a quello comunitario, mentre il 18,1% ha preso la via dei mercati extra Ue.
Accanto alla tradizionale produzione di tondo per cemento armato, si è affiancata quella delle reti elettrosaldate e del ribobinato, ma sopratutto della vergella, cresciuta in particolare dopo aver completato l’acquisizione, a fine 2016, della Tecnofil. Con l’ingresso dell’azienda e dell’ex Stefana di Montirone nell’orbita della Siderurgica Investimenti, i dipendenti hanno raggiunto complessivamente quota 1130.
Per quanto riguarda i conti, con la cessione della partecipazione nella tedesca Tsr si sono raccolti i frutti di un lavoro iniziato dieci anni fa quando, insieme a soci tedeschi, l’Alfa Acciai aveva gettato le basi per costituire un’azienda che oggi può contare, oltre a una piena redditività, su 150 siti nel centro Europa, 8 milioni di tonnellate di rottame ferroso e non ferroso, 2500 dipendenti ed un fatturato di circa 3 miliardi di euro. Di fatto, con l’uscita di Tsr, cambia il perimetro del consolidato del gruppo che registra ricavi che hanno superato i 795 milioni di euro, in crescita — a pari perimetro –—di oltre 200 milioni rispetto al 2016 con l’Ebitda che aumenta di 7,9 milioni raggiungendo i 33,5 milioni. L’utile — dopo ammortamenti e prima di tasse e proventi finanziari — si attesta a 15,6 milioni. Schizza verso l’alto l’utile netto: spinto dalla plusvalenza straordinaria ottenuta con la cessione della tedesca Tsr, sfiora i 60 milioni di euro.
Significativo anche l’impatto sulla posizione finanziaria netta, storicamente già buona per il gruppo Alfa Acciai, che vede non solo azzerare completamente il debito, ma anche avere una cassa attiva per quasi 20 milioni di euro. E per il futuro, in una nota dell’azienda siderurgica bresciana si legge che questa situazione rappresenta «una straordinaria base per nuove iniziative».