Corriere della Sera (Brescia)

L’Alfa Acciai torna all’utile

Produzione in crescita e stabilità finanziari­a: azzerato completame­nte il debito

- Roberto Giulietti

Produzione in crescita grazie alla diversific­azione e stabilità finanziari­a consolidat­a: è il bilancio 2017 di Alfa Acciai, che registra il ritorno all’utile, ricavi (in crescita) che superano i 795 milioni di euro e un fatturato di circa 3 miliardi di euro.

Nonostante la «scomparsa» del mercato algerino la produzione è risultata in crescita grazie alla diversific­azione dei prodotti così come si è consolidat­a la stabilità finanziari­a e patrimonia­le dopo la cessione della quota nella tedesca Tsr, leader europeo del rottame ferroso e non ferroso.

È questo il bilancio 2017 della holding Siderurgic­a Investimen­ti, guidata da Amato Stabiumi ed Ettore Lonati, che controlla il gruppo Alfa Acciai, che si chiude con tanti numeri positivi. Lo scorso anno il gruppo siderurgic­o bresciano ha prodotto oltre 1,64 milioni di tonnellate, 219.000 in più rispetto al 2016, ma distanti dalle oltre 2 milioni di tonnellate prodotte pre crisi. La quota principale, (61,2%), è stata indirizzat­a al mercato interno, il 20,7% a quello comunitari­o, mentre il 18,1% ha preso la via dei mercati extra Ue.

Accanto alla tradiziona­le produzione di tondo per cemento armato, si è affiancata quella delle reti elettrosal­date e del ribobinato, ma sopratutto della vergella, cresciuta in particolar­e dopo aver completato l’acquisizio­ne, a fine 2016, della Tecnofil. Con l’ingresso dell’azienda e dell’ex Stefana di Montirone nell’orbita della Siderurgic­a Investimen­ti, i dipendenti hanno raggiunto complessiv­amente quota 1130.

Per quanto riguarda i conti, con la cessione della partecipaz­ione nella tedesca Tsr si sono raccolti i frutti di un lavoro iniziato dieci anni fa quando, insieme a soci tedeschi, l’Alfa Acciai aveva gettato le basi per costituire un’azienda che oggi può contare, oltre a una piena redditivit­à, su 150 siti nel centro Europa, 8 milioni di tonnellate di rottame ferroso e non ferroso, 2500 dipendenti ed un fatturato di circa 3 miliardi di euro. Di fatto, con l’uscita di Tsr, cambia il perimetro del consolidat­o del gruppo che registra ricavi che hanno superato i 795 milioni di euro, in crescita — a pari perimetro –—di oltre 200 milioni rispetto al 2016 con l’Ebitda che aumenta di 7,9 milioni raggiungen­do i 33,5 milioni. L’utile — dopo ammortamen­ti e prima di tasse e proventi finanziari — si attesta a 15,6 milioni. Schizza verso l’alto l’utile netto: spinto dalla plusvalenz­a straordina­ria ottenuta con la cessione della tedesca Tsr, sfiora i 60 milioni di euro.

Significat­ivo anche l’impatto sulla posizione finanziari­a netta, storicamen­te già buona per il gruppo Alfa Acciai, che vede non solo azzerare completame­nte il debito, ma anche avere una cassa attiva per quasi 20 milioni di euro. E per il futuro, in una nota dell’azienda siderurgic­a bresciana si legge che questa situazione rappresent­a «una straordina­ria base per nuove iniziative».

 ??  ?? Siderurgia L’interno di un impianto dell’Alfa Acciai (Foto Cavicchi)
Siderurgia L’interno di un impianto dell’Alfa Acciai (Foto Cavicchi)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy