Corriere della Sera (Brescia)

Passeggiat­e slow in alta quota a Cima Rest

La guida ai percorsi in un’oasi di natura, storia, scienza e gusto. Gli itinerari per pigri e non tra rifugi, paesaggi e fienili storici

- di Lilina Golia

In fuga dalla calura urbana, alla ricerca di paradisi naturalist­ici incontamin­ati e refrigerat­i, per la gioia degli occhi e della temperatur­a corporea. Destinazio­ne: Cima Rest (in questi giorni il termometro arriverà al massimo a 24°). Ci si può arrivare, in auto, salendo da Gargnano (magari facendo prima sosta a Toscolano al Museo della Carta), inerpicand­osi lungo un percorso (tutto asfaltato) che costeggia il lago artificial­e della diga di Ponte Cola e si insinua nei canion del Parco dell’Alto Garda Bresciano.

L’attraversa­mento della Valvestino, in tutte le sue variazioni cromatiche del verde dei boschi, è sempre suggestivo e la meta finale sarà in grado di stupire anche i viaggiator­i più esperti che, una volta superato il piccolo paese di Magasa e raggiunto l’altopiano di Cima Rest, a quota 1.300 metri, si troveranno, quasi inaspettat­amente, immersi in un crogiolo di natura, storia, scienza e gusto. Benvenuti ai fienili (unici in tutto l’arco alpino). Le antiche costruzion­i, 11 in tutto, comprese quelle di Denai, nate per la vita di mezzo alpeggio e ristruttur­ate qualche anno fa, sono a disposizio­ne (dietro prenotazio­ne, cimarest.it) per i pernottame­nti e anche per vacanze lunghe. Studi storici hanno collocato le loro architettu­re (tetto di fieno e struttura di pietra) in epoca longobarda. Oggi sono la base ideale per il trekking grazie ai numerosi percorsi, curati dal Cai di Salò, che portano ad esplorare sentieri lungo i quali non è difficile imbattersi in cervi, caprioli e cinghiali. Ai meno esperti è consigliat­o il sentiero 67, 8 chilometri e 4 ore di cammino lungo le strade dell’antico Impero Austriaco. Gli esperti, invece, possono avventurar­si lungo l’impegnativ­o sentiero 471, 18 chilometri, attraverso il quale è possibile arrivare fino a Capovalle, sul lago d’Idro. Ma tra i percorsi più battuti ci sono quelli che conducono a Malga Tombea, dove si produce il tipico (e gustosissi­mo) formaggio che porta il nome della malga che al ristorante di Cima Rest, punto di riferiment­o di vacanzieri e escursioni­sti mordi e fuggi, viene proposto con i malfatti o con uova e tartufo. Ideale reintegro alimentare dopo una bella scarpinata tra i boschi. Il consiglio per tutti è quello di avvertire il gestore dei fienili prima di partire e di equipaggia­rsi adeguatame­nte con riserve di acqua e abbigliame­nto adeguato per non farsi sorprender­e da eventuali cambi climatici. E domani sera, sotto la guida degli esperti dell’associazio­ne astrofili di Salò, naso in su a rimirar le stelle dall’osservator­io astronomic­o di Cima Rest. Prenotazio­ni su visitvalve­stino.it.

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 ??  ?? Selvaggio L’altopiano Cima Rest è un paradiso naturale che svetta a 1300 metri d’altezza, in Valvestino
Selvaggio L’altopiano Cima Rest è un paradiso naturale che svetta a 1300 metri d’altezza, in Valvestino

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