Droga, in calo i sequestri Ma non di coca
I dati (semestrali) della Direzione Centrale del Ministero dell’Interno
Dai 383 chili intercettati dalle forze dell’ordine nei primi sei mesi del 2017, ai «soli» 50 chili sequestrati invece da gennaio a giugno 2018. Fatta eccezione per la cocaina: raddoppiati i quantitativi sottratti al mercato nei primi sei mesi di quest’anno rispetto allo scorso. È quanto emerge dai dati elaborati dalla Direzione centrale per i servizi antidroga, del Dipartimento ministeriale di pubblica sicurezza.
Le maxi operazioni, quelle che fanno schizzare la linea dei grafici verso l’alto. Ma anche le perquisizioni di fino, quotidiane. E poi gli arresti, pressoché stabili. I numeri sono oggettivamente corposi, ma a balzare all’occhio, e senza nemmeno impegnarsi troppo con i calcoli, voce dopo voce, è il «bilancio» provvisorio della droga intercettata dalle forze dell’ordine nei primi sei mesi del 2018, comparati con lo stesso periodo di un anno fa. I numeri sono elaborati — e pubblicati — dal Dipartimento (ministeriale) di sicurezza pubblica-Direzione centrale per i servizi antidroga. Una prima analisi sul dato locale è pressoché immediata: pesano cocaina e hashish, per nulla l’eroina, invece.
Dal primo gennaio al 30 giugno scorso in provincia di Brescia sono stati sequestrati 50,415 chili di droga: 0,6 di eroina, quasi 21 chili di polvere bianca e altrettanti di «fumo». Quasi 9,5, invece, sono i chili di marijuana che non sono riusciti a finire sul marcato al dettaglio. Tanti, penserà qualcuno. Non se confrontati al dato complessivo di Milano (1.386 chili sequestrati nei primi sei mesi dell’anno) o Bergamo (243 chili). Ancora meno, dando un’occhiata alle statistiche bresciane, ma dei primi sei mesi del 2017, quando in tutto furono «blindati» 383,6 chili di droga, di cui — un dato su tutti — 132 chili scarsi di eroina. E «solo» poco più di 10 di cocaina: quindi, la metà della quantità strappata a spacciatori e trafficanti, un anno dopo, cioè negli ultimi mesi. Ancora, 206 chili di hashish e 35 di marijuana (che da gennaio 2018 sono invece 9).
Sostanzialmente costanti gli arresti: 174 l’anno scorso, uno in più nel 2018 (su 175 finiti in manette, cento sono stranieri). Più significativo il divario in relazione alle persone denunciate: 5 nei primi sei mesi del 2017 contro le 43 dello stesso range temporale, un anno dopo.
Una dozzina i minori già finiti nei guai per spaccio di stupefacenti quest’anno: stesso identico numero del 2017.
I mesi «caldi»? Maggio e giugno. Questa pare proprio una costante: quasi 18 chili sequestrati tre mesi fa (perlopiù hashish) e oltre 19 invece in giugno (di cui addirittura 13,8 di cocaina). Stessa cosa nel 2017: addirittura 156,9 chili di droga finiti nelle maglie degli investigatori nel maggio di un anno fa (ben 130 di eroina e quasi 24 di marijuana). Tre chili, invece, sono stati intercettati il mese successivo.
Nel rapporto della Direzione centrale per i servizi antidroga finiscono anche le piante di cannabis scoperte dagli investigatori, siano piccole «serre» casalinghe più o meno all’avanguardia, dotate di luci termiche e concimi di ultima generazione, o vere e proprie mini piantagioni «confuse» nei campi, dalla Bassa al Garda: 174 sequestrate e distrutte da gennaio a giugno, rispetto alle 251 del 2017. E in quest’ultimo caso furono trovate tutte in un mese soltanto, a marzo.
Nel computo finale incidono sì le decine di arresti per spaccio al minuto nelle zone calde della città, ma pesano anche le indagini complesse — della questura piuttosto che dei carabinieri — finalizzate a sgominare organizzazioni transnazionali dedite al traffico internazionale di stupefacenti: l’ultima in ordine temporale che ha coinvolto due corrieri di casa nostra, pur coordinata dalla procura di Bologna — che quindi ancora non rientra nell’elaborazione dati del ministero — risale all’inizio del luglio scorso, quando nei guai finì un gruppo arabo-albanese che gestiva ingenti quantitativi di droga destinati ai mercati di Emilia Romagna, Toscana, Lombardia e Sicilia. Operazione «Sottobosco» l’avevano chiamata: 22 arresti (tra i quali due bresciani) e sette chili di cocaina sequestrati a più riprese. E ancora in novembre, quando per «finanziare» la piramide criminale impegnata nel traffico di cocaina e marijuana, i membri — albanesi e italiani — erano pronti ad «appaltare» furti e rapine in appartamento ai sodali: 19 misure cautelari, 42 capi di imputazione, ben 2,7 tonnellate di marijuana finite sotto sequestro. Non rientrano nel «bilancio» provinciale, perché il carico fu intercettato dai carabinieri ad Artena (Roma).