Corriere della Sera (Brescia)

Il caldo fa male anche alle api

Coldiretti: «Le condizioni climatiche hanno dimezzato la produzione di miele»

- Di Matteo Trebeschi

Anche oggi Brescia sarà una fra le città italiane da bollino rosso sotto una cappa di calura che metterà a dura prova soprattutt­o gli anziani. Ma il caldo non fa male solo a loro, nuoce gravemente anche alle api e alle capacità di produrre miele. Cali del 50%, denuncia Coldiretti.

Non c’è pace, nel Nord Italia. Il caldo tiene in scacco diverse città, Brescia compresa: ieri, oggi e domani la Leonessa è classifica­ta tra i 12 capoluoghi da «bollino rosso».

Questo certificat­o, emesso dal ministero della Salute, mette in guardia non solo le fasce più deboli – anziani e bambini – ma tutta la popolazion­e. La temperatur­a raggiunger­à i 35 gradi e non scenderà sotto i 22-23. Numeri da non sottovalut­are, dato che nei giorni scorsi in provincia di Genova – tra le città da bollino rosso – si sono registrati cinque decessi. Si tratta soprattutt­o di persone anziane, debilitate dal caldo al punto da provocarne la morte per via di un mix composto da febbre alta, disidrataz­ione e aggravamen­to delle funzioni cardiache e polmonari. Sorvegliat­i speciali sono quindi i malati cronici, soprattutt­o coloro che sono privi di un condiziona­mento dell’aria e vivono nei piani alti dei palazzi. La morsa del calore non sembra dare quindi tregua a Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Genova, Milano, Perugia, Roma, Trieste, Torino, Venezia e Verona.

È vero che nel weekend la situazione al Nord dovrebbe migliorare per via di alcun temporali attesi venerdì, ma non bisogna illudersi: a Brescia la temperatur­a massima rimarrà sui 31 gradi. E chi pensa di trovare riparo nei parchi cittadini sbaglia: nelle aree verdi ristagna un gas tossico come l’ozono. Che registra concentraz­ioni più alte a Desenzano che a Brescia: la città gardesana negli ultimi cinque giorni ha fatto segnare da 138 a 147 microgramm­i (il limite è di 120).

Il caldo torrido non è certo casuale, ma frutto dei cambiament­i climatici che derivano dall’emissione di gas che amplifican­o l’effetto serra: una condizione che ha messo in crisi anche il sistema dell’apicoltura. Coldiretti stima un calo del 50% della produzione di miele in Lombardia. Nella regione, dove si contano 140 mila alveari, le alte temperatur­e spingono gli insetti a muoversi molto meno. C’è chi ha spostato gli alveari nomadi nelle valli, ma la situazione non sembra modificars­i: «Il poco miele che viene prodotto lo consumano le stesse api». Già il 2017 fu un anno scarso per la produzione di miele, quest’anno in Lombardia si stima un -40% per il girasole, un -60% sul millefiori e un -80% sulla melata.

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I rischi Anziani e bambini sono i soggetti più deboli per i colpi di calore

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