Palaleonessa, solo 22 giorni per renderlo «antisismico»
Il direttore lavori: agibile per le partite del 21 settembre
Nel Palaleonessa entro il 31 agosto si devono realizzare i presidi antisismici senza i quali non ci può essere collaudo; in caso di ritardo salterebbe il Memorial Ferrari del 21 e 22 settembre.
Corsa contro il tempo, dentro il Palaleonessa, per l’installazione dei sistemi antisismici. Ultimo ed indispensabile step per poter inaugurare il palazzetto dello Sport chiuso da 27 anni. Ieri il direttore dei lavori, l’ingegner Nicola Fumagalli, accompagnando i consiglieri comunali della Lega nel loro sopralluogo, ha assicurato che le «venti croci di Sant’Andrea» per garantire la tenuta dell’edificio anche in caso di forti scosse, «saranno posizionate entro il 31 agosto» (ma la fine lavori era prevista per il 16 giugno, poi slittata al 2 luglio). Poi restano 21 giorni per ottenere il collaudo statico, l’agibilità ed il benestare della commissione Pubblico-Spettacolo della Prefettura ed il 19 settembre la firma dal notaio per girare la struttura al Comune.
«Si dovrebbe riuscire a giocare il Memorial Ferrari in programma il 21 e 22 settembre» assicura l’ingegnere, che utilizza cautelativamente il condizionale. E se i sistemi antisismici non verranno posizionati entro fine agosto? «In questo caso la ditta appaltatrice (Coghi in raggruppamento temporaneo di impresa con altre ditte, ndr) pagherà 6500 euro di penale al giorno a partire dal 2 luglio, data della fine lavori» spiega Fumagalli. Che ieri ha anche spiegato in maniera cristallina il perché di questo ritardo. Eliseo Papa, compianto progettista della rinato PalaEib, aveva pensato all’installazione di un’altra tecnica antisismica, detta «Brb», grandi dissipatori da innestare intorno all’anello in cemento della struttura. La Cosmet di Clusone (Bg), ditta di carpenteria metallica che lavora in raggruppamento con Coghi, stava progettando un suo brevetto, da poter poi lanciare sul mercato. Necessitava però di certificazione ministeriale. Calcolando i tempi della burocrazia italiana, si sarebbero però sforati i tempi di consegna (430 giorni dal marzo 2017). La commissione antisismica l’altro ieri ha quindi approvato il cambio in corsa di tecnologia: «Le croci di Sant’Andrea sono altrettanto sicure e si equivalgono nei costi —assicura l’ingegner Fumagalli —. La Cosmet le sta già preparando e con cinque squadre di carpentieri le installerà in una settimana. Sono certo che rispetteranno i tempi».
Fumagalli (che segue i lavori per conto dello studio Berlucchi, incaricato da Immobiliare Fiera, la società finanziatrice) se da un lato elogia il progetto di recupero della struttura progettata da Franco Cremaschini nel 1963 (si sono portate alla luce le 256 funi in acciaio che reggono la tensostruttura) dall’altra parte ammette che le finiture sono «molto basic». Ad esempio «poteva essere fatto un controsoffitto in più e con una copertura omogenea anziché a singoli pannelli (che si vedono e non sono esteticamente belli, ndr)». I sanitari dei bagni sono in economia, i pilastri ed i muri interni necessiterebbero di una mano d’intonaco. «Certo, con un milione in più si potevano fare tutte le rifiniture del caso» ammette Bruno Bettinsoli, vicepresidente di Immobiliare Fiera, che ha speso 6,8 milioni per l’opera (soldi che doveva alla Loggia come oneri d’urbanizzazione). Migliorie che potrà fare in futuro il Comune (il soffitto però ormai è quello) che ha già messo 700 mila euro per la convenzione, altri 400 mila per lavori di miglioria, dovrà rimborsare il mutuo da 650mila euro ottenuto per l’allestimento del palazzetto (affidato alla San Filippo) e ne ha scuciti altri 300mila per la sistemazione degli esterni (colorazione di strade e marciapiedi per dividere tifoseria ospite e locale). Lavori, quest’ultimi, che devono ancora iniziare. Infine da risolvere il nodo parcheggi: Pro Brixia dovrebbe cederli a Brescia Mobilità ma per finanziare i lavori di illuminazione saranno a pagamento.