Inaugurazione solo elettorale e «carenze» d’allestimento
«Oggi abbiamo avuto la conferma che l’open day del 18 maggio deciso dal sindaco è stata una strumentalizzazione a fini elettorali, visto che la struttura non aveva le necessarie autorizzazioni. La si poteva inaugurare tutti insieme a settembre». Questo l’affondo del capogruppo leghista in consiglio comunale, Massimo Tacconi, che ieri mattina, insieme ai colleghi consiglieri Gianpaolo Natali e Michela Fantoni ha visitato il Palaleonessa, dietro l’autorizzazione della Loggia. Natali ha anche chiesto al direttore lavori, Nicola Fumagalli, come sia stato possibile autorizzare quell’open day se non c’erano ancora presidi antisismici ed collaudo. Cosa hanno rischiato i 2mila visitatori? «Formalmente è stato fatto un collaudo della scala esterna — spiega Fumagalli — che garantisce il deflusso dei visitatori in caso di pericolo. Se si fosse verificato un sisma la struttura sarebbe certo diventata inagibile ma non sarebbe crollata». I consiglieri leghisti poi puntano il dito su altre «manchevolezze» che presenta il palazzetto: «La mancanza di schienali nelle curve è un problema — aggiunge Tacconi — non solo per gli spettatori delle partite ma anche dei concerti». E punta il dito contro i parapetti in metallo che si trovano davanti alla curva: «Non era meglio realizzarle in plexiglass per non ridurre la visuale?». I consiglieri leghisti si augurano che il Palaleonessa possa aprire il prima possibile ma stigmatizzano gli annunci ottimistici della maggioranza: «Serviva più cautela nel dettare la tempistica. Mancano ancora i lavori in tutta l’area esterna». (p.gor.)