M5S-Bonometti ormai è scontro
«D’ora in poi non assumerò più nessuno: farò solo contratti interinali più precari». Marco Bonometti, leader di Confindustria Lombardia, era stato netto in un’intervista al Corriere. Ora arrivano le repliche dure degli esponenti bresciani del Movimento 5 Stelle.
«Mi aspetto dalla Lega una forte reazione a questa deriva». Nel mirino di Marco Bonometti, leader di Confindustria Lombardia, c’è il decreto Dignità, approvato da Camera e Senato. La legge mette mano ai contratti, portando per esempio quelli a termine da un massimo di 36 a 24 mesi. Ma secondo l’ex leader di Aib il decreto indurrà le imprese a ricorrere a contratti ancora più precari. «Io non assumo più nessuno, piuttosto prendo lavoratori interinali» ha dichiarato al Corriere l’altro ieri. Secca la replica del sottosegretario al Lavoro, il bresciano Claudio Cominardi (5 stelle): quelle di Bonometti sono «critiche incomprensibili e contradittorie». «Nessuno ha mai sostenuto che con queste proposte aumenterà l’occupazione, così come non è accettabile ritenere il contrario», ribatte il sottosegretario. Convinto che «uno studente di Economia al primo anno di università sa benissimo che sono gli investimenti e la domanda aggregata i fattori principali che stimolano la creazione dei posti di lavoro. Questo il Governo lo sa bene e nell’arco dei cinque anni che lo attendono orienterà le proprie politiche in questo senso». Al centro del provvedimento, voluto con forza dal Movimento 5 stelle e approvato anche dalla Lega, c’è la volontà di «incentivare la trasformazione dei contratti a termine in lavoro stabile» e, prima di tutto, «disincentivare – spiega Cominardi – il ricorso al lavoro somministrato», punendo l’uso «fraudolento». Marco Bonometti però mette in guardia la politica da quel «sentimento anti-industriale» che esiste nel Paese. Ed è per questo che il leader dell’Omr ripete che il decreto sarebbe dannoso, spingendo il Paese ad una stasi: «Se mettono in ginocchio le imprese siamo rovinati». Ma per il sottosegretario è una critica eccessiva e infondata. «Dati alla mano — dice Cominardi — in Europa i contratti a tempo determinato consentono fino a tre proroghe, la durata massima è di due anni e le causali esistono praticamente ovunque, per esempio in Germania, dove viene applicata la cosiddetta “causale attenuata” molto simile a quella introdotta con il decreto Dignità». Al leader della Omr, che ha stabilimenti anche negli Usa, ribatte anche il consigliere regionale Ferdinando Alberti (M5S): «Il nostro obiettivo non è alimentare un conflitto tra datore di lavoro e dipendenti, né tantomeno limitare la libertà di impresa. Ma restituire dignità a milioni di lavoratori che garantiscono il funzionamento della macchina Italia». La speranza di Bonometti è che la Lega di Salvini cambi idea. (m.tr.)