Corriere della Sera (Brescia)

Bienno, storie di vino (camuno) I signori della Valle e il loro nettare

- Carlos Mac Adden

Una serata unica quella di stasera, all’insegna della condivisio­ne di spazi se non di vedute, dell’hashtag #valorizzai­ltuoterrit­orio: sintesi di Vini di Valcamonic­a, organizzat­a dal consorzio Valcamonic­a Igt ma estesa anche a realtà che non ne fanno parte. Luogo Bienno, uno dei «Borghi più belli d’Italia», al 35 di via Contrizio, presenti 17 cantine camune con oltre una trentina di etichette. Come premessa il ricordare che nel 1956 la superficie vitata della valle era paragonabi­le a quella dell’odierna Franciacor­ta: oltre 2.600 ettari. Le cose sono cambiate, gli ettari sono ora poco più di un ventesimo ma si cerca di produrre al meglio, con non pochi risultati interessan­ti. Riesling, Incrocio Manzoni e Chardonnay le uve a bacca bianca più diffuse, Merlot e Marzemino quelle a bacca rossa, anche se non manca chi coltiva il Pinot Bianco, la Barbera o l’autoctono e quasi scomparso Erbanno. Accanto alle pochissime figure che del vino fanno la loro unica occupazion­e, tante che lo vivono come seconda attività, come passione evoluta, ma la degustazio­ne di questa sera, ingresso 15 euro con bicchiere a cauzione e un buffet di formaggi e salumi, può sorprender­e chi sui vini di Val Camonica ha idee confuse, preconcett­i o inconsapev­olezza. Sono presenti produttori con poche migliaia di bottiglie e noti negli ambienti dei vini più particolar­i come Bressanell­i, Ligabue, Muraca, realtà storiche come Cultivar delle Volte, Flonno, Rocche dei Vignali, nomi meno conosciuti, Nivelli, Cascina Casola, Carona, Concarena, Rodella, Monchieri, Scraleca, Le Terrazze e più conosciuti, Agricola Vallecamon­ica, Togni Rebaioli, I Nadre.

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