Del Bono: no ai partiti nei quartieri
«Liste uniche e nessun simbolo sulle schede. Non possiamo rischiare strumentalizzazioni»
«Non politicizziamo i consigli di quartiere. C’è il rischio che vengano strumentalizzati e diventino un contraltare dell’amministrazione comunale». Il sindaco Emilio Del Bono replica al centrodestra cittadino che ha anticipato al Corriere la volontà di candidare alle prossime elezioni autunnali dei suoi simpatizzanti. Il sindaco è contento che Lega e Forza Italia «abbiano rivalutato questo strumento di partecipazione, che però non va partitizzato. Alle elezioni resterà una lista unica senza simboli». Arriverà anche una modifica al regolamento: «Coinvolgeremo di più i 33 quartieri nelle scelte di bilancio che li riguardano e valuteremo la partecipazione alle commissioni e al consiglio comunale».
«Non politicizziamo i consigli di quartiere. Sono importanti laboratori di partecipazione capaci di rappresentare le istanze del territorio in maniera costruttiva e propositiva. Non diventino il contraltare politico dell’ amministrazione comunale». Il sindaco Emilio Del Bono si rivolge, tramite il Corriere, agli esponenti del centrodestra in consiglio comunale, che hanno dichiarato la loro volontà di candidare dei loro simpatizzanti nelle prossime elezioni di inizio dicembre.
«Mi fa piacere — prosegue il primo cittadino — che l’opposizione, dopo aver detto peste e corna dei quartieri, oggi cambi idea e riconosca le potenzialità di questi laboratori di democrazia, che non hanno eguali a livello italiano. Ma non partitizziamoli. Già i partiti di per sé non godono di buona salute e non sono più visti come un veicolo di partecipazione. Anche i movimenti che vanno per la maggiore hanno pochissimi iscritti». Per questo il sindaco è assolutamente contrario «all’eventuale introduzione dei simboli nella lista dei candidati, che deve restare una sola per quartiere». Forza Italia e Lega hanno fatto puntato il dito contro «l’uso politico» dei quartieri fatto dal centrosinistra alle ultime elezioni comunali. Ma Del Bono rigetta la critica: «Nessuna strumentalizzazione. Stiamo parlando di una dozzina di persone candidate su 229 consiglieri e 33 presidenti. E si sono candidati non solo nelle civiche di centrosinistra o nel Pd ma anche in Forza Italia o nel Movimento 5 Stelle». Del Bono critica anche la volontà della Lega di tornare alle circoscrizioni: « Erano diventate troppo grandi e politicizzate, di fatto dei micro-consigli comunali. I quartieri devono continuare a svolgere un’altra funzione, di prossimità e coinvolgimento dei cittadini. Ed il loro numero non sarà ridotto».
Il sindaco però è d’accordo sulla necessità di coinvolgere di più i quartieri nelle scelte pianificatorie: «Dobbiamo perimetrare meglio le loro competenze. Li abbiamo coinvolti sulle varianti urbanistiche e sulla raccolta differenziata. Ora dobbiamo trovare dei meccanismi più vincolanti per le politiche di investimento, per il piano delle opere pubbliche o le alienazioni». Apertura anche alla possibilità che i rappresentanti dei quartieri possano partecipare alle commissioni comunali ed eventualmente al consiglio comunale: «Faremo un ragionamento che terrà conto anche delle consulte comunali, per processualizzare i percorsi che impegnino il Comune ad un maggior ascolto». Si procederà a piccole riperimetrazioni geografiche, verrà introdotta la figura del vicepresidente e si dedicherà loro uno spazio sul web, nel sito internet del Comune. Le modalità di voto (esteso ai maggiori di 16 anni, agli stranieri residenti da almeno 5 anni e anche a negozianti non residenti) resteranno identiche: «Sono elementi innovativi — chiude Del Bono —. Le democrazie oggi sono di fronte ad un bivio: o le asciughiamo o si salvano espandendo la partecipazione, senza alzare vessilli politici. Quello che stiamo facendo a Brescia».
Del Bono Noi non abbiamo fatto un uso politico dei quartieri: su 229 consiglieri si sono candidati in una dozzina
Valutiamo la partecipazione al consiglio e alle commissioni comunali ma il loro parere non può essere vincolante