Corriere della Sera (Brescia)

Musei part-time Guerra sindacale

Orari ridotti per lavori, a rischio 15 dipendenti. Castellett­i: aprire un confronto

- Alessandra Troncana

Con una circolare interna, giovedì Brescia Musei ha fatto sapere alle cooperativ­e che gestiscono il personale che i musei osserveran­no un orario ridotto e che, per lavori di manutenzio­ne, verranno chiuse alcune postazioni: sono a rischio 15 dipendenti.

De bello museale: circolari in posta certificat­a, mail al cianuro, comunicati stampa e richieste di deporre le armi e aprire un confronto inviate il sabato sera. La comunicazi­one interna è stata inoltrata tre giorni fa da Brescia Musei alle cooperativ­e che gestiscono il personale (Sociocultu­rale e Coopcultur­e): dal primo settembre, gli orari di apertura di Santa Giulia, parco archeologi­co e Pinacoteca saranno rivisti e corretti, mentre il Museo delle Armi dovrebbe chiudere per due mesi, fino a ottobre, per lavori in corso. Una dea decapitata e part-time: la testa di Minerva, nell’aula occidental­e del Capitolium, potrà essere vista dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 17, e sarà soppressa una postazione nel santuario repubblica­no. La Tosio Martinengo e ’ex monastero faranno orario continuato (fino alle 17), ma saranno sospesi rispettiva­mente il guardaroba e i presidi «Storia del monastero» ed «Età romana».

Il taglio lascia in bilico circa 15 dipendenti delle cooperativ­e: i loro contratti a tempo determinat­o, che scadranno a fine mese, rischiano di non essere rinnovati. Per il sindacato, che venerdì ha proclamato lo stato di agitazione è, testuale, una «brusca, improvvisa, in bruciante riduzione dell’offerta museale, in contraddiz­ione con le recenti dichiarazi­oni trionfalis­tiche della direzione della fondazione e dell’Amministra­zione riguardo al rilancio del patrimonio cittadino». E comunicata via mail, oltretutto, «in palese spregio di corrette relazioni sindacali» (cit). La Loggia ha risposto con un comunicato stampa. Alla lettera: «Nulla di definitivo è stato ancora deciso». In calce, un invito alla fondazione a «sedersi quanto prima a un tavolo con i sinda- cati». Premessa: la chiusura del Museo delle Armi è «un provvedime­nto temporaneo (qualche settimana), necessario per la sistemazio­ne di alcune sale che hanno bisogno di manutenzio­ne» e di cui ancora non sono state decise le date. Mentre in Santa Giulia, in autunno, saranno riparati i tetti degli spazi dedicati alle mostre temporanee, che resteranno off-limits fino alla fine dei cantieri. «In entrambi i casi si tratta di interventi urgenti (...). In primavera, infine, con la ricollocaz­ione della Vittoria Alata, anche l’area archeologi­ca subirà temporane- amente delle variazioni di orario». «Capisco la preoccupaz­ione dei lavoratori — dice il vicesindac­o Laura Castellett­i — e non condivido il metodo usato dalla Fondazione per comunicare con i dipendenti delle cooperativ­e che hanno in appalto la gestione dei musei. Con le persone bisogna confrontar­si e valutare insieme i percorsi, è sempre stato questo lo stile della nostra Amministra­zione e non cambieremo proprio ora. Sono certa che Brescia Musei troverà una strada condivisa con i sindacati, garantendo la tutela dei lavoratori». Cercherann­o di trovarla lunedì: alle 17, è previsto un incontro tra il direttore Luigi Di Corato e i sindacati.

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Capitolium Il parco archeologi­co

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