Corriere della Sera (Brescia)

Vaccini, nei guai per l’attestato

Rischia la denuncia della scuola. La vicenda finisce in Regione

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Su Facebook la mamma si era vantata con un’amica di aver “taroccato” a colpi di fotocopie il certificat­o vaccinale della figlia che frequenta un asilo a Esine. Ora la donna rischia una denuncia e del caso si occuperà anche la Regione Lombardia.

Fatta la legge, trovato l’inganno, dice il vecchio adagio. Ma la giovane mamma, «furbetta del vaccino», gabbato l’obbligo di sottoporre a vaccinazio­ne la sua bimba, si è lasciata trascinare forse troppo dall’orgoglio di aver trovato un espediente ingegnoso. E così ha sbandierat­o via social di aver falsificat­o il certificat­o presentato a scuola per permettere alla figliolett­a di entrare in classe alla materna Maria bambina di Esine. Tutti i dettagli svelati in una conversazi­one pubblica su Facebook con un’amica. «Ti è rimasto un foglio mandato dall’Asl con su le vaccinazio­ni che devi fare?? Ecco… io l’ho preso, scannerizz­ato, cambiato data, fotocopiat­o e portato alla materna…fine!! Io mi sono fatta furba così», spiega la mamma, convinta No vax. «Bella idea», risponde l’altra. «Bisogna essere originali – aggiunge l’autoprocla­mata falsaria – è un anno che li prendo per il c…». Alimentand­o il già vivace dibattito in corso in questi giorni, con la querelle tra il ministro Grillo e i presidi, la conversazi­one sulla «bella idea» ha fatto il giro del web attraverso la pagina Facebook «No alle Pseudoscie­nze»” che l’ha fatta rimbalzare in rete, tra incredulit­à di molti e curiosità sull’identità delle due mamme camune (che nel frattempo hanno oscurato i loro profili social), fino ad arrivare, attraverso la segnalazio­ne di alcuni genitori, alla direzione della materna che dopo le verifiche del caso ha deciso di querelare la mamma che ha fornito documenti falsi. «Presenterò una interrogaz­ione urgente all’assessore Giulio Gallera perché sia fatta la massima chiarezza sul caso. Sono certa che chi dovrà indagare saprà fare piena luce, ma è necessario capire se si tratta di episodi isolati, a tutela della salute di tutti i bambini che non può essere preda di comportame­nti irresponsa­bili» ha spiegato la consiglier­a regionale Viviana Beccalossi, che siede in commission­e sanità. (l.g.)

Beccalossi Si indaghi e si chiarisca se questa è una prassi diffusa: di mezzo c’è la salute dei bambini

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