Corriere della Sera (Brescia)

Brescia, l’atletica e Sara Simeoni

- Silvano Mombelli

Vorrei intervenir­e anche io su quel 4 agosto 1978, giorno del record di Sara Simeoni. Vorrei farlo facendo alcune precisazio­ni per dare una ricostruzi­one più fedele di quelle vicende. E per farlo inizierei dal professor Alessandro Calvesi. Davvero pochi ricordano che il tecnico bresciano aveva già portato una gara internazio­nale nella città capoluogo, ma non era certo l’incontro Italia-Polonia, bensì era il Sei Nazioni di Atletica Leggera allo stadio di Mompiano. Da un punto di vista storico quella manifestaz­ione è stata certamente più rilevante rispetto alla sfida di dieci dopo, dato che si trattava della prova generale definitiva per far nascere la Coppa Europa di Atletica Leggera. Anche io c’ero sia nel 68 sia nel 78! Nella gara a Mompiano il professor Calvesi diede, a me ed ha altri tre atleti (allora si tutti dell’Atletica a Brescia), un incarico dicendo «quello che farete voi lo vedranno tutti» ed infatti mi trovai in tribuna opposta all’arrivo, ad inserire i risultati in un grande tabellone manuale. Dopo il primato italiano della 4 × 400 mi portai a casa i tabelloni di 30 × 40 cm con i quali avevo scritto il risultato. Ed ero anche straordina­riamente felice. Certamente per quella manifestaz­ione bresciana va ricordato il tecnico, e Commissari­o Tecnico della Nazionale di Atletica, oltre ovviamente ai risultati conseguiti sul campo. Com’è noto l’atletica vive di continue divisioni e può tranquilla­mente essere paragonata alla sinistra del 20esimo secolo. Anche l’atletica bresciana si divise e nacque un nuovo gruppo dapprima Tepa Sport poi, nel periodo più florido Fiat OM o Iveco Brescia. Più tardi anch’esso esploso. E fu proprio la Fiat OM ad organizzar­e Italia Polonia e non certo su un campo in terra battuta perché, da qualche anno, la Federazion­e assegnava le gare internazio­nali solo laddove esistevano piste sintetiche, e Brescia era la seconda città della Lombardia, dopo Milano, ad avere otto corsie con la nuova pavimentaz­ione. Proprio per la rottura che c’era stata nella vecchia atletica a Brescia con la gara del record il professor Calvesi non c’entrava nulla, anche perché i leader del gruppo erano il professor Vittorio Bonetti ed il professor Ugo Ranzetti, e con loro un nutritissi­mo gruppo di allenatori, tra i quali c’ero anch’io. Ecco perché posso dire che anche nel 1978 io c’ero! È tra le cose che fece il gruppo dirigente dell’OM vi fu anche quella di far arrivare, novità assoluta nell’atletica, le tribune mobili che riuscivano a coprire ampiamente la curva del salto in alto. E non era un caso. Sara Simeoni non era nel modo più assoluto una sconosciut­a; era già stata terza ai Campionati Europei di Roma ed era già stata medaglia d’argento alle Olimpiadi. Insomma era il simbolo femminile di tutto lo sport nazionale e giustifica­vano l’impegno, anche economico, per potenziare la capienza del campo. Già, ripensando­ci è stato bello essersi in entrambe le occasioni.

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