La mamma si difende: non c’è falsificazione
Parla il legale della mamma di Esine che avrebbe raggirato un asilo
«Non vi è stata falsificazione di alcun certificato, né è stata artatamente prodotta alcuna autocertificazione o attestazione che abbia permesso al minore di accedere al servizio, al quale aveva peraltro pieno titolo per essere iscritto fino alla fine dell’anno scolastico 2017/18». La firma sul comunicato diffuso a quotidiani e tv è quella dell’avvocato Omar Cantaluppi, che ha assunto la tutela della mamma di Esine salita alla ribalta delle cronache negli ultimi giorni, dopo aver suggerito ad un’amica le modalità per eludere l’obbligo vaccinale per l’iscrizione a scuola.
Un suggerimento dato non al bar, nell’intimità di una conversazione tra mamme, ma reso pubblicamente in un post su Facebook che diffuso attraverso la pagina «No alle pseudoscienze», ha fatto il giro della rete in un baleno. «Ti è rimasto un foglio mandato dall’Asl con su le vaccinazioni che devi fare?? Ecco… io l’ho preso, scannerizzato, cambiato data, fotocopiato e portato alla materna…fine!! Io mi sono fatta furba così», spiega la mamma di Esine. «Bella idea», ribatte l’amica. «Bisogna essere originali. È un anno che li prendo per il c…».
Risultato: un’ondata di critiche e un’ulteriore miccia alla già infuocata querelle su normativa vigente e possibili modifiche rispetto agli obblighi vaccinali che potrebbero diera ventare «flessibili», secondo il progetto del ministro della Salute Grillo. Le critiche maggiori, rigorosamente via social, sono arrivate al contenuto del post, non tanto alle idee sulla libertà di vaccino. E non sono ovviamente mancate le richieste di approfondimenti, avanzate da più parti. A cominciare dalla direzione della scuola, la materna Maria bambina di Esine, dove è iscritta la figlia della mamma social (che nel frattempo ha oscurato il proprio profilo, così come l’amica del dialogo «incriminato»), che oltre ad aver avviato una verifica della documentazione presentata, ha sporto querela ai carabinieri. Sulla vicenda intervenuta anche Viviana Beccalossi, consigliere regionale del Gruppo Misto, annunciando un’interrogazione urgente da presentare all’assessore del welfare, Giulio Gallera per intraprendere tutte le iniziative possibili, «per capire se si tratti di episodi isolati» (nel caso in cui venga accertato che sia stato falsificato il certificato). E ora sarà la magistratura a condurre tutti gli accertamenti del caso, sull’autenticità delle certificazioni arrivate in segreteria e sulla veridicità delle dichiarazioni rese su Facebook a proposito delle quali, l’avvocato Cantaluppi, attraverso la nota, ha inteso fare chiarezza, evidenziando «inesattezze portate all’attenzione dell’opinione pubblica al solo ed evidente scopo di strumentalizzare la vicenda nell’ambito della più complessa discussione tra obbligo vaccinale, da una parte, e libertà di scelta dall’altra».