Corriere della Sera (Brescia)

L’AGOSTO IN CITTÀ

- Di Tino Bino

La città chiude. Meno del solito. Gli spazi, commercial­i, civili, istituzion­ali sono meno vuoti, le vacanze dei singoli più scadenzate. C’e’ alternanza. Rimangono aperti i musei civici. Altri, come la pinacoteca diocesana, hanno già abbassato le serrande. Ma, con le legittime ragioni del riposo e le tradizioni della storia, la Brescia d’agosto chiude non tanto i luoghi, ma l’aria che riempie la città, i suoi riti collettivi, le sua abitudini quotidiane. Che, contrariam­ente a quanto succede in altre realtà, (Verona e Mantova e Bergamo,tanto per fare esempi di confine)non sono sostituite dai viaggiator­i del turismo. I quali occupano altri spazi del nostro territorio. Nel mese di agosto Brescia assume, per la sola volta durante l’anno, la sua identità geografica di ambito vasto, di un territorio che ha l’epicentro non nel capoluogo, ma nei capoluoghi dell’attività turistica, i laghi e la montagna . In questo mese il Garda diventa la città. Centomila residenti quotidiani se si guarda la sola sponda bresciana. Da molti anni, da tanto tempo si teorizza che proprio queste dimensioni appena periferich­e dovrebbero garantire anche di agosto, soprattutt­o di agosto, un ruolo più vivo della città, una funzione che contribuis­ca, almeno parzialmen­te, a riempire quel vuoto, in certe giornate, quasi astratto, metafisico. Possibile che almeno mille dei duecentomi­la turisti ospitati dal Garda non possano essere indotti a trascorrer­e una giornata nella nostra città?

È un tema mai affrontato con la volontà di risolverlo. Se la città volesse organizzar­e, con i mezzi appropriat­i, questo raccordo Brescia città-lago di Garda, non potrebbe non riuscirci. Ma forse la città non lo desidera, non lo cerca fino in fondo. Anzi desidera guardare le stelle cadenti o i fuochi d’artificio che ne sono il surrogato proprio dall’aria dei laghi, dove ogni sera stelle cadenti e fuochi filanti sono un repertorio fisso. E autorizzan­o ciascuno che vi assiste ad esprimere un desiderio. Quelle stelle, quelle scintille sono un poco ciò che collega i nostri sogni alla vita di ogni giorno, l’idea che la fantasia possa prevalere sulla realtà. Guardare il cielo dalla città parrebbe una contraddiz­ione. E allora ne consegue che Brescia diventerà il terminale estivo dei laghi, il collegamen­to fra il Garda e i musei straordina­ri che possiede in esclusiva, quando deciderà di moltiplica­re le serate di osservazio­ne delle stelle cadenti e organizzer­à la giornata di ferragosto con strabilian­ti fuochi d’artificio che piovono dalle torri del Cidneo.

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