Corriere della Sera (Brescia)

Batterio killer, nuovi esami in reparto

Ulteriori accertamen­ti su personale e ambienti alla ricerca della fonte del contagio

- L.G.

Da dove è arrivata l’infezione che ha colpito una decina di bimbi prematuri e che si è rivelata letale per un piccolo di 22 settimane? È quello che vogliono capire i sanitari del reparto di Terapia intensiva neonatale dell’Ospedale Civile dove si è sviluppato il focolaio infettivo. Mentre le condizioni dei piccoli migliorano, il reparto rimane chiuso: sono stati disposti nuovi prelievi sul personale e ulteriori «tamponi» negli ambienti alla ricerca della fonte del contagio.

La Terapia Intensiva Neonatale resta chiusa. «Vogliamo fare un terzo giro di esami e controlli», spiega il responsabi­le del reparto pediatrico dell’ospedale Civile di Brescia, dove lo scorso 6 agosto il piccolo Paolo, poche settimane di vita, dopo un parto alla ventiduesi­ma settimana di gestazione è morto a causa di un’infezione da Serratia marcescens. «Sottoporre­mo a un altro tampone tutto il personale del reparto e effettuere­mo nuovi controlli degli ambienti che vengono via via bonificati. Al momento ogni accertamen­to è risultato negativo». Procedure rigorose che impongono di tenere i battenti del reparto chiusi – non si accettano nuovi ingressi e le urgenze vengono dirottate nelle terapie intensive di altri ospedali - «almeno fino alla fine di questa settimana, almeno fino a quando non avremo la certezza assoluta che tutto si è risolto», precisa il primario Gaetano Chirico. I 6 piccoli, dei 10 contagiati in reparto dal batterio, ancora ricoverati, rimangono in osservazio­ne. «La fase critica per l’infezione è superata, rimangono le naturali preoccupaz­ioni per lo stato di prematurit­à che ha reso i piccoli particolar­mente vulnerabil­i al batterio -, spiega ancora il direttore – ma qualcuno potrebbe essere dimesso nei prossimi giorni». Intanto anche sui piccoli proseguono costanteme­nte i controlli clinici , come previsto dalle procedure di contenimen­to delle infezioni, messe in atto dal 20 luglio, quando sono arrivati i primi esiti delle analisi che hanno rivelato l’attacco del Serratia marcescens. I dieci casi si sono registrati in succession­e fino al 6 agosto. Tra i primi piccoli colpiti dal batterio è risultato anche il gemellino di Paolo, che però, al contrario del fratellino, è riuscito a reagire all’infezione, combattuta con antibiotic­i ad ampio spettro. Al momento non è possibile fare ipotesi sull’origine del focolaio, e, forse, sarà difficile riuscire ad individuar­e la fonte del contagio. La procura prosegue la sua indagine (c’è anche un’indagine interna dell’Ats) , dopo aver iscritto nel registro degli indagati il personale del reparto, 16 persone dell’equipe. Intanto i genitori di Paolo, che rimangono in apprension­e per il gemellino ancora in ospedale, si preparano al momento dell’ultimo saluto al piccolo che si terrà in questi giorni in forma privata.

 Il dott. Gaetano Chirico La fase critica è superata ma sottoporre­mo tutto il personale a nuove analisi cliniche

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Primario Gaetano Chirico nel reparto di Terapia intensiva neonatale (LaPresse)

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