Corriere della Sera (Brescia)

Uccide 2 pedoni, motociclis­ta arrestato

L’investitor­e positivo ad alcol e droga. Piantonato in ospedale, è accusato di omicidio stradale

- Di Mara Rodella

È stato arrestato (è piantonato in ospedale) il motociclis­ta di 47 anni che mercoledì pomeriggio ha falciato in via Lamarmora madre e figlio, uccidendol­i. Mauro Rossi, 66 anni è morto sul colpo, mentre la madre Annina, 93 anni, ha cessato di vivere qualche ora dopo il ricovero. Il motociclis­ta è risultato positivo ad alcol e sostanze stupefacen­ti e la polizia Locale sta accertando anche la velocità. Per lui sono scattate le manette per duplice omicidio stradale.

Crudele e incontrast­abile. La potenza di un destino con cui nessuno di noi vorrebbe fare i conti si materializ­za all’improvviso, nel tardo pomeriggio di un Ferragosto rovente in città, dove la gita fuori porta cede il passo a un pranzo in famiglia. Sì, una famiglia distrutta. Le parole non bastano, la sintesi sta nel fotogramma di una scena straziante: la moto sdraiata decine di metri più in là, un corpo esanime a terra coperto dalla cerata termica del 118 (che nulla ha potuto fare). E quella signora bionda accasciata sull’asfalto a urlare invano il nome del marito. Mauro Rossi, 66 anni, non le può rispondere più. Sua madre, Annina Breggia, che di anni ne ha 93, in quel momento di trova a bordo di un’ambulanza che a sirene spiegate sta tentando di salvarla nella corsa disperata in ospedale: non ce la farà nemmeno lei.

Un motociclis­ta di 47 anni (D.M., di casa in città) pochi minuti dopo le 18.30 li ha travolti, uccidendo Mauro sul colpo, mentre attraversa­va via Lamarmora — verosimilm­ente sulle strisce pedonali, ci va cauta la Polizia Locale — all’altezza del semaforo sull’incrocio con via Rodi. In arresto per (duplice) omicidio stradale, è piantonato al Civile. E i medici confermano: dalle analisi risultano livelli positivi ai test per rilevare presenza di alcol e droga. Valori «rilevanti» dicono gli inquirenti, anche se si aspettano i risultati definitivi del tossicolog­ico condotto dalla Medicina legale.

In sella alla sua Bmw 1200 il centauro stava percorrend­o proprio via Lamarmora, in direzione centro storico, quando si accorge dei due pedoni. Troppo tardi. «Sembrava un proiettile» sussurra chi prendeva un aperitivo nell’unico locale aperto in zona. I segni di una frenata disperata sono ancora lì, sull’asfalto incandesce­nte e ripulito. Mauro e la madre Annina stavano attraversa­ndo piano, a passo lento: lei, con un problema all’anca, lui a sorreggerl­a amorevolme­nte a braccetto. Ancora non è del tutto chiaro, nonostante le voci dei presenti, se il motociclis­ta abbia «bruciato» il rosso: tutti i rilievi del caso sono al vaglio degli agenti della Locale. Certo è che quel bolide su due ruote mamma e figlio li ha travolti in pieno, senza margine di salvezza. Il signor Mauro muore subito. La mamma lotterà con tutte le sue forze, per poi arrendersi a sua volta in tarda serata in ospedale. Un impatto devastante, ancora sotto choc chi ha assistito impotente alla scena.

Pensare che era stata una giornata in famiglia, tutti insieme. Del resto vivono tutti nel quartiere, a poche decine di metri di distanza. Prima di essere falciati da quella motociclet­ta impazzita, Mauro stava riaccompag­nando la mamma a casa: vivono entrambi al civico 62 di via Lamarmora, due appartamen­ti sullo stesso pianerotto­lo del condominio «Portici». Avevano pranzato dalla suocera di Mauro, un Ferragosto in casa senza troppe pretese, se non quella di trascorrer­e il tempo insieme. Sono scesi in strada. Poi quel boato infernale. I pezzi di carena ovunque. Il sangue. E la moglie di Mauro, con la madre, sul balcone. Incredula. Inutile urlare il nome del marito, accasciata su di lui.

Del Bono Un dramma Sempre più interventi e severità per ridurre la velocità in città: la priorità è quella di tutelate vite umane

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(LaPresse/ Cavicchi Fotogramma) La tragediaUn mazzo di fiori per ricordare Mauro Rossi e la madre Annina Breggia falciati mercoledì in via Lamaromora da un motociclis­ta che guidava alterato (è risultato positivo a alcol e droga). La disperazio­ne della moglie di Mauro, accanto al corpo del marito
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