Uccide due pedoni: «Non ricordo nulla»
Michelangiolo Dusi, 47 anni, commosso davanti al gip per l’interrogatorio di convalida: «Che guaio...»
«Non mi ricordo niente». Se non che «stavo tornando dal pranzo con gli amici». Era Ferragosto. Anche Mauro Rossi, 66 anni, e la mamma Annina Breggia, 93, stavano rientrando a casa, in via Lamarmora, quando lui, Michelangiolo Dusi, 47 anni, li ha travolti e uccisi con la sua moto mentre attraversavano la strada sulle strisce pedonali. Piantonato in Terapia intensiva al Civile, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di convalida dell’arresto (per duplice omicidio stradale) davanti al gip. I primi screening dicono fosse positivo a droga e alcol.
Un trauma cranico importante, le botte sparse per il corpo e alcune lesioni lievi. Fatica a muoversi. E a esprimersi. Ma pare che soltanto in mattinata abbia realizzato cosa sia successo davvero, quando prima di iniziare il gip Elena Stefana gli ha elencato i capi di imputazione a suo carico. A partire dal duplice omicidio stradale.
Michelangiolo Dusi, geometra di 47 anni, una casa da solo, è ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Civile. Piantonato dalle forze dell’ordine: la sera di Ferragosto è stato arrestato dagli agenti della Polizia Locale dopo aver falciato e ucciso, in sella alla sua Bmw 1200, Mauro Rossi, 66 anni, e la mamma Annina Breggia, 93, mentre attraversavano via Lamarmora sulle strisce pedonali all’altezza del semaforo che incrocia via Rodi. «Che guaio ho combinato...» ha sussurrato a denti stretti, con gli occhi lucidi a cercare ora il suo legale ora il giudice. Al suo fianco l’avvocato Giambattista Bellitti, che sostituisce il fratello Aldo: «Se non te la senti è meglio aspettare e non parlare», gli ha consigliato dopo il via libera dei medici per l’interrogatorio. «Ricordo solo che stavo tornando dal pranzo con i miei amici», ha detto. Lo schianto fatale intorno alle 18.40: anche Michelangiolo vive in zona. Come le «sue» vittime: le salme sono state sottoposte all’autopsia su disposizione del pm Alessandro D’Altilia. Dopo il nulla osta alla sepoltura, l’ultimo saluto a Mauro e Annina è fissato per oggi alle 15.30 nella chiesa di via Lamarmora.
Risultato positivo ai primi screening per rivelare la presenza di alcol (pare oltre 1,5 microgrammi per litro) e droga (si tratterebbe di cannabis), Michelangiolo Dusi è stato sottoposto all’esame tossicologico approfondito.
I suoi avvocati hanno chiesto al giudice che non venga convalidato il fermo a suo carico e non siano disposte misure cautelari: «Lavora, non ha precedenti e non è in grado né di scappare né di inquinare le prove». La decisione del gip è attesa nelle prossime ore.