Conti positivi per le imprese del terziario
Aumento dei ricavi per il 61%. E anche gli ordini decollano: più 54%. Ma i prezzi restano stabili
Dietro il manifatturiero, traino economico della provincia di Brescia, c’è il settore dei servizi. Che significa uffici, consulenza, commercialisti, trasporti e logistica, ma anche banche e finanza.
In questi campi Brescia registra una nuova espansione nel secondo trimestre 2018, ma in un quadro che conferma un rallentamento rispetto alla corsa dell’anno precedente. Non si fraintenda: il dato è comunque positivo. Infatti, nel suo complesso il terziario in provincia continua a «godere di un periodo favorevole», come certifica l’Ufficio studi e ricerche dell’Associazione industriale bresciana (Aib).
A far ben sperare sono anche le dinamiche nazionali, con l’indice delle Piccole e medie imprese (Pmi) che, nel secondo trimestre, si trova «bene al di sopra della soglia che delimita l’espansione dalla contrazione, pur su livelli più bassi di quanto evidenziato nei primi tre mesi del 2018». Se si guardano i numeri, il giudizio è positivo per la maggior parte delle imprese: i ricavi sono cresciuti per il 61% delle aziende; anche gli ordini aumentano per più della metà delle imprese (+57%).
Nota dolente invece quella dei prezzi dei servizi offerti, che «continuano a caratterizzarsi per un’evoluzione tutto sommato piatta (saldo netto +3%)». Come mai? Dipende soprattutto dalla scelta di non scaricare sulle tariffe – e quindi sul cliente – l’aumento dei cosiddetti «costi operativi». Per rimanere sul mercato, servono altre strade. Anche se questo significa ridurre i margini di guadagno netto. E tuttavia, come rileva l’Ufficio studi di Aib, «le aspettative per i prossimi mesi sono ancora orientate all’ottimismo». Tra gli imprenditori intervistati, la previsione è che il fatturato cresca per la maggior parte di loro: «Il saldo fra risposte in aumento e in diminuzione è ampiamente positivo (+44%)». La previsione è che il portafoglio ordini cresca e, nel prossimo trimestre, alcune aziende possano anche incrementare le proprie tariffe. E il futuro? Nel breve termine – forse anche per via un contesto politico non del tutto chiaro in Italia e di dazi pesanti Oltreoceano – l’opinione delle imprese è un po’ più scettica: l’economia italiana continuerà a crescere, ma forse in maniera meno decisa rispetto a quell’1,5% che aveva caratterizzato il Pil nel 2017. Per la maggior parte degli imprenditori del settore servizi l’economia italiana sarà abbastanza statica (61%) o crescerà (25%), mentre solo una parte minoritaria (14%) ritiene che ci sarà un peggioramento.
Il prossimo trimestre La previsione è che alcune aziende possano incrementare le proprie tariffe