«Talien», un’Odissea geografica e mentale verso gli affetti perduti
Un’Odissea verso gli affetti perduti. Talien è un road movie che racconta la storia autobiografica di Aldo e di Elia. Aldo ha 60 anni, è marocchino, in realtà si chiama Abdelouahab e vive in Italia da trentasei anni. Elia è suo figlio. A volte parlano in dialetto bresciano, altre in italiano o in arabo. Dopo anni di sacrifici, sono riusciti a trasformare un vecchio camion militare in un camper: ci saliranno per un viaggio dall’Italia al Marocco attraverso Francia e Spagna, alla ricerca delle proprie radici. Il film di Elia Mouatamid — premio speciale della giuria nella sezione «Italiana.doc» al Torino Film Festival e menzione speciale ai Nastri d’argento 2018 — sarà proiettato domani sera (alle 21) nel Giardino dell’Eden, la rassegna cinematografica in Castello. L’autore e protagonista sarà ospite della serata (biglietto intero 6 euro, ridotto 4). Talien rievoca il viaggio che trent’anni fa lo stesso Aldo aveva dovuto affrontare, ma in senso opposto, quando decise di cercare fortuna in Italia e per farlo dovette affrontare infinite sfide e difficoltà alla ricerca di una vita che potesse soddisfare sé e la sua famiglia. Oggi lo racconta al figlio proprio mentre i due si avvicinano al Marocco. Il tema dell’immigrazione è tuttavia solo lo sfondo di questo film che indaga il rapporto tra un padre e un figlio.