Viadotti, ponti e la sicurezza delle strutture: nessuna mappa del rischio
Adiffere nza di quanto riferito da vari media, il Cnr non ha mai redatto «liste» o «mappe» sulla pericolosità dei ponti stradali italiani. In merito al crollo del Viadotto Morandi, si chiarisce che gli unici dati ufficiali riportano la presenza nella rete stradale italiana di poco meno di cinquantamila opere infrastrutturali tra ponti, gallerie e manufatti di entità minore, realizzate in maggioranza negli anni Cinquanta e Sessanta, di cui una rilevante parte è ancora a servizio di arterie con elevati volumi di traffico, per numero di veicoli pesanti corrispondente intensità di carico. Incrociando età e volumi di traffico si stima in circa diecimila il numero di ponti e viadotti stradali che richiedono un controllo del grado di sicurezza statica, rilevabile tramite alcune procedure: recupero documentazione progettuale e esecutiva; rilevazione caratteristiche geometriche e materiche dell’opera; prove di laboratorio per campioni dei materiali; valutazioni quantitative sul comportamento strutturale dell’opera all’attualità; sensori per valutare l’andamento nel tempo del grado di sicurezza residuo (dopo la prima valutazione quantitativa). Tali procedure non risultano applicate in modo sistematico alla rete stradale italiana, è quindi impossibile dare giudizi in merito alla sicurezza.