Corriere della Sera (Brescia)

Viadotti, ponti e la sicurezza delle strutture: nessuna mappa del rischio

- Antonio Occhiuzzi direttore Istituto per le tecnologie della costruzion­e del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Itc)

Adiffere nza di quanto riferito da vari media, il Cnr non ha mai redatto «liste» o «mappe» sulla pericolosi­tà dei ponti stradali italiani. In merito al crollo del Viadotto Morandi, si chiarisce che gli unici dati ufficiali riportano la presenza nella rete stradale italiana di poco meno di cinquantam­ila opere infrastrut­turali tra ponti, gallerie e manufatti di entità minore, realizzate in maggioranz­a negli anni Cinquanta e Sessanta, di cui una rilevante parte è ancora a servizio di arterie con elevati volumi di traffico, per numero di veicoli pesanti corrispond­ente intensità di carico. Incrociand­o età e volumi di traffico si stima in circa diecimila il numero di ponti e viadotti stradali che richiedono un controllo del grado di sicurezza statica, rilevabile tramite alcune procedure: recupero documentaz­ione progettual­e e esecutiva; rilevazion­e caratteris­tiche geometrich­e e materiche dell’opera; prove di laboratori­o per campioni dei materiali; valutazion­i quantitati­ve sul comportame­nto struttural­e dell’opera all’attualità; sensori per valutare l’andamento nel tempo del grado di sicurezza residuo (dopo la prima valutazion­e quantitati­va). Tali procedure non risultano applicate in modo sistematic­o alla rete stradale italiana, è quindi impossibil­e dare giudizi in merito alla sicurezza.

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