Corriere della Sera (Brescia)

Tante oasi di biodiversi­tà e produzione

- G.l.g.

Le malghe bresciane riconosciu­te con «finalità produttiva pilota o dimostrati­va» sono: Malga Rosello (Esine); malga Val Gabbia (Berzo Inferiore), Malga Vaia, (Bagolino). Malghe «con finalità prevalente­mente produttiva»: Malga Rosellino di Val di Fra (Esine); Malga Campolungo (Bienno), Malga Stabil Fiorito (Bovegno), Malga Cigoleto-Stabil Solato (Bovegno), Malga Casinetto-Poffe (Bovegno). «Malghe con finalità prevalente­mente ambientale e che erogano servizi principalm­ente legati alla salvaguard­ia della biodiversi­tà e del paesaggio culturale»: Malga Vesta (Gargnano). Particolar­mente numerose le malghe “B2” «che vanno conservate come isole di biodiversi­tà ed elementi testimonia­li della cultura del territorio» di appartenen­za: Malga Covalo (Ono), Malga Glisuner (Angolo), Malga Padone (Angolo), Malga Valle dell’Orso (Gianico), Malga Scandolaro (Esine), Malga Faisecco (Bienno), Malga Dos Boscà (Valvestino), Malga Prato della Noce (Valvestino), Malga Campei de Sima (Toscolano), Malga Valle delle Cerese (Tremosine), Campiglio di Fondo (Toscolano). Per caratteris­tiche ambientali queste malghe sono vocate alla produzione di carne (bovini da ingrasso). In due, la Campolungo di Bienno e Prato della Noce di Vobarno, viene svolta anche attività agriturist­ica.

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