Corriere della Sera (Brescia)

Cà del Bosco a quota 2 milioni

A metà vendemmia il bilancio è ottimo e il traguardo pare vicino, mentre l’azienda prepara una nuova cantina

- Bertera

La vendemmia è a metà (è iniziata il 13 agosto) e non è ancora tempo di bilanci definitivi, ma l’andamento fa ben sperare: Cà del Bosco potrebbe raggiunger­e i due milioni di bottiglie di sole bollicine già quest’anno, mentre si lavora a una nuova cantina.

Non si corre mai il rischio di annoiarsi a Cà del Bosco, anche se siamo a metà vendemmia e si viene «avvolti» da un’atmosfera assolutame­nte serena.

Maurizio Zanella, deus ex machina di una delle più prestigios­e maison vinicole d’Italia. Per provocarlo un po’, bisogna tirare in ballo i rivali (e amici) del Trento Doc, che per tre quarti non sono altro che le Cantine Ferrari.

«Al di là che i numeri dicono che nel 2017 la produzione della Franciacor­ta ha doppiato abbondante­mente la loro, quello che conta è il valore medio di una bottiglia: costiamo il 40 per cento in più di un Trento Doc: per me questo è il vero risultato di tanti anni di lavoro» sottolinea Zanella.

Ora e sempre qualità che sia l’Annamaria Clementi 2009 (formidabil­e) che scenderà tra pochi giorni sui mercato o un inedito cavatappi, creato appositame­nte per le migliori etichette di famiglia. Si chiama Graffa, è un vero oggetto di design ed è realizzato con acciaio bresciano.

«Non posso dire il nome dell’azienda ma siamo al top della provincia» dice ridacchian­do Zanella. Gli va dato merito di tenere una tensione positiva che si riflette su una cantina all’avanguardi­a per tecnologia e visione generale. C’è la celeberrim­a «spa dell’uva» dove i grappoli sono trattati in tre fasi diverse e la ricerca di nuovi mercati, alla luce di una evidente stasi del nostro Per cui è inevitabil­e cercare nuovi sbocchi.

E c’è anche una nuova cantina in costruzion­e – a 30 metri sottoterra – per offrire rifugio ai millesimat­i, sempre più numerosi e bisognosi di lunghe maturazion­i. Ma soprattutt­o c’è la consapevol­ezza di rappresent­are il vertice di una piramide qualitativ­a dell’intero Consorzio Franciacor­ta che ha trovato mattoni importanti in Cà del Bosco.

La vendemmia? «Siamo a metà strada, abbiamo iniziato il 13 agosto e per fortuna la situazione dei vigneti non ci sta mettendo fretta – spiega Stefano Capelli, enologo della Casa – sicurament­e è una raccolta abbondante, che ci consola del disastro 2017, quando abbiamo perso il 60% delle uve previste. Ci sarà da lavorare in cantina, soprattutt­o sulle acidità, ma partiamo da quantità importanti e questo mi rasserena».

Pronostici? Guai a farli, i «vigneron» sono tra gli esseri più superstizi­osi sul pianeta sino a quando l’ultimo grappolo non è stato raccolto. Fa capolino semmai un traguardo importante, magari pure con questa vendemmia: due milioni di bottiglie, solo di «bollicine».

Termine da non usare mai - sia chiaro – nella cantina di Zanella.

 ??  ?? Cà del Bosco Maurizio Zanella ha fatto un primo bilancio a metà della vendemmia (è iniziata il 13 agosto) che ha fornito un ottimo raccolto, decisament­e meglio di quello dello scorso anno quando andò perduto il 60% delle uve previste
Cà del Bosco Maurizio Zanella ha fatto un primo bilancio a metà della vendemmia (è iniziata il 13 agosto) che ha fornito un ottimo raccolto, decisament­e meglio di quello dello scorso anno quando andò perduto il 60% delle uve previste

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