Campane, gabbia salva campanili
Rubagotti, azienda di Chiari leader nella produzione di campane, ha rivoluzionato il settore inventando una gabbia che elimina le vibrazioni preservando nel tempo la struttura dei campanili.
Mezzo secolo fa Carlo Rubagotti era un apprendista nella storica fonderia Filippini di Chiari. Oggi, sempre in Chiari, guida un’azienda con dieci tecnici che attualmente fattura in un anno un milione di euro. Ha 74 anni questo signore che si è fatto da sè e ha fondato la «Rubagotti campane». Lavora ancora ma senza affanno. Il più è in mano ai figli. Giacomo è alla presidenza, Luca, il secondogenito, è amministratore delegato. Il fondatore non si vanta di nulla se non di essere stato il primo ad elettrificare le campane in Italia. Oppure di aver risolto il problema del batacchio che battendo a destra e manca la campana crea attrito nel punto in cui è agganciato. Un cuscinetto di legno è stato l’uovo di Colombo del signor Carlo. Prima i sagrestani ricorrevano a manciate di grasso che imbrattavano il sacro bronzo.
Giacomo e Luca amano il lavoro e da appassionati di tecnologia hanno portato importanti innovazioni. Loro è il sistema RCTouchBell, considerato il programmatore per campane e chiese più avanzato al mondo. Ieri mattina i Rubagotti hanno presentato una rivoluzionaria innovazione. Proverò a dire in parole povere. Oggi ogni cella campanaria è in sofferenza. Negli anni le vibrazioni delle campane hanno guastato i muri della cella. I sostegni dei sacri bronzi essendo da sempre ancorati alle pareti del campanile, hanno creato guasti per via di vibrazioni non indifferenti mettendo a rischio la stabilità della struttura.
Il nuovo sistema prevede che non vi sia più alcun aggancio alle pareti. Come? All’interno della cella viene montato un castello o metallico o in larice (è un legno che non piace alle tarme). Visto che ogni cella ha lunghezza, larghezza ed altezza diversa da un’altra non ci possono essere pezzi fatti in serie. Si monta sul posto come un mobile dell’Ikea. Su questo castello vengono ancorate le campane della chiesa: quattro, sei otto, a seconda del concerto. Quanto alle vibrazioni è stato studiato un sofisticato sistema di cuscinetti ammortizzatori. Detto così sembra di parlare di un ammortizzatore per auto. Il sistema è più sofisticato. Solo col computer si può calcolare di quanto vengano ridotte oscillazioni e vibrazioni. Lo scampanio, sia quello detto a slancio o del sistema ambrosiano (cambia da regione a regione ) provoca pericolose vibrazioni è spostamenti che il profano non immagina. Ad essere collaudate, ieri, erano due incastellature lignee richieste da due chiese del trentino: l’Immacolata in Dro e Santa Maria in Cavrasto. E proprio l’Arcidiocesi di Trento ha deciso di sviluppare assieme ai Rubagotti questo studio innovativo.
Verrà adottato da tutti? Una incastellatura oscilla – prezzo base - attorno ai 30 mila euro, ma è un aiuto alla salvaguardia dell’enorme patrimonio storico ed artistico delle chiese italiane. I Rubagotti hanno portato concerti di campane (ora vengono dalla fonderia Allanconi di Bolzone) e sofisticati congegni in Congo, in Svizzera. Persino nell’Albania post comunista e per incarico ufficiale del Vaticano. Fra le richieste strane quella del Texas: un carillon con organo. Accontentati. Quanto all’Italia seguono la manutenzione di 500 chiese: «I campanili non si muovono, siamo noi che corriamo» dice Carlo. Capitano anche cose curiose. «In un paese dell’Irpinia i vecchi non vollero che le campane arrivassero in paese sul camion. Dovevano essere sui carri tirati dai buoi. Quella volta aspettammo a lungo che i buoi si decidessero a muoverci».