Centomiglia: vela e tattica
Sabato alle 8.30 la partenza da Bogliaco. Meteo instabile, sarà gara tattica
L’alternanza di sole e nubi, sabato sul Garda, richiederà un supplemento di tattica agli equipaggi in gara per la 68esima Centomiglia. Tra i favoriti i salodiani Carlo Fracassoli e Stefano Lagi.
Domenica scorsa, al cinquantaduesimo Trofeo Riccardo Gorla, il dio Benaco non ha tirato fuori l’amato sole settembrino ma quantomeno il vento giusto per far chiudere a tutti la regata in tempi civili: i primi equipaggi hanno potuto persino concedersi lo Spritz prima del pranzo in compagnia o in famiglia.
Le statistiche dicono che sia quasi impossibile che a un «Gorla» così faccia seguito una Centomiglia altrettanto rapida per tutti: le previsioni sono per una giornata non facile, senza pioggia ma alternata tra sole e nuvole. Per chi è in acqua, si traduce in un maggiore dispiego di tattica e una minore certezza nella tecnica: in parole povere, il mix abilità innata-conoscenza del Garda-pizzico di fortuna assume peso uguale (forse superiore) alla velocità delle barche.
Detto questo, sarebbe clamoroso vedere al traguardo un monocarena — leggi un Libera — a precedere la flotta di catamarani che domenica ha spiegato le ali, conquistando le prime sette posizioni in tempo reale. Di fronte a questa dura realtà, i nostalgici della Centomiglia old style fanno il tifo per l’intramontabile Clandesteam, portato da Luca Dubbini, e sperano nella sola situazione in cui i catamarani entrano in crisi: pochissimo vento, magari con onda. Ma, lo ripetiamo, siamo a livello dell’utopia.
Morale: chi vincerà la sessantottesima edizione della maratona che parte sabato mattina, alle 8.30, da Bogliaco? Sicuramente in lizza ci sono primo e secondo del «Gorla» che fanno parte della stessa scuderia Sicurplanet: l’Uno (Matteo Pilati e Luca Modena a condurlo) e il Due (Carlo Fracassoli e Stefano Lagi, salodiani doc). Ma hanno le loro carte da giocare pure l’M32 svedese Wikings che ha fatto sfracelli domenica sino a Malcesine, il 10 metri Extreme portato dal più forte velista svizzero, Raffaele Marazzi, e The Red Quantum, l’X40 che a bordo molti elementi del Libera ungherese Raffi.ca con il plus dell’espertissimo Roberto Benamati.
Se questo è il parterre per le vittorie in tempo reale, come sempre la vera bagarre è nelle classi monotipo (dove sarebbe legittimo vedere numeri diversi al via, classi dove siete?) e nella ORC a compenso, impegnata nell’atto finale del Garda Sailing Challenge.
Curiosità: sulla linea di partenza ci sarà il primo monoscafo foil, realizzato come barca test (è in scala 1/3, lunga otto metri e pesante solo 850 kg) per le carene della prossima America’s Cup. Si chiama Gonet Monofoil e «vola» su due alette laterali, a pilotarla sono i fratelli Monnin: Eric campione del mondo di match race e Jean Claude che fa parte del design team di Emirates Team New Zealand.
Una barca rivoluzionaria, gli amici-rivali del lago di Ginevra, il debutto a Gargnano: queste sono le cose belle e che non passeranno mai di moda alla Centomiglia.