Corriere della Sera (Brescia)

Vaccini, nessun bimbo escluso I presidi scelgono la prudenza

Tra emendament­i, annunci e smentite nelle scuole si prende tempo

- Matteo Trebeschi

esistono ancora dati ufficiali, ma pare che il primo giorno di scuola per nidi e infanzia si sia chiuso senza l’esclusione di alcun bambino. Ha prevalso il principio della prudenza, virtù che molti dirigenti scolastici potrebbero presto abbandonar­e nel giro di una o due settimane.

A Brescia città, dove gli iscritti nelle strutture comunali sono 2.100, gli inadempien­ti dovrebbero aver superato quota cento tra gli zero e i sei anni. È però già partita una corsa contro il tempo per regolarizz­arsi: infatti, circa la metà delle famiglie con figli «inadempien­ti» si sarebbe già mossa per risolvere le loro «lacune» vaccinali. Si tratta, in diversi casi, di stranieri che non avevano risposto alle lettere e ai solleciti telefonici dell’Asst dalla quale dipendono le vaccinazio­ni. Sarebbero almeno una ventina i figli di quelle famiglie che non vogliono sentire parlare di obblighi vaccinali, vicini al movimento No Vax e al Movimento internazio­nale riconcilia­zione (Mir) che li supporta. «A tutt’oggi a Brescia e in provincia ci risultano solo minacce di esclusione, ma non esclusioni definitive» conferma il responsabi­le provincial­e del Mir Alfredo Mori. Una persona convinta che i minori fino a sei anni siano «discrimina­ti» rispetto ai ragazzi più grandi, visto che su di loro – in virtù della legge 119/17 – pesa l’esclusione dalla scuola in mancanza di alcuni dei dieci vaccini resi obbligator­i da 14 mesi a questa parte. Di certo l’autunno 2018 si apre alNon del caos, viste le «diverse interpreta­zioni da parte di molti dirigenti scolastici circa la normativa vigente sull’ammissione dei minori non vaccinati o parzialmen­te vaccinati», ricorda Mori. La legge non ammette più le autocertif­icazioni, ma solo il libretto vaccinale. E tuttavia, pur non avendo il valore di una legge, la circolare del ministro della sanità Giulia Grillo non ha fatto altro che generare conful’insegna sione: quella circolare, infatti, lasciava ai dirigenti scolastici la possibilit­à di accettare o meno autocertif­icazioni. Lega e Cinque stelle erano intenziona­ti a confermare una modifica alla legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale, ma ieri anche questa ipotesi sembrava già superata: sarebbe infatti già stato predispost­o un emendament­o (da parte della maggioranz­a giallo-verde) che porterebbe a cancellare un comma del decreto Milleproro­ghe, lo stesso che immaginava di superare l’obbligator­ietà dei vaccini anche a materne e asili. Tanto caos, tanta prudenza: «Vogliamo vederci chiaro» spiega il sindaco di Montichiar­i Mario Fraccaro, che in questi giorni sta ulteriorme­nte approfonde­ndo la normativa con i dirigenti scolastici. Così come il primo cittadino di Desenzano, Guido Malinverno, che tra autocertif­icazioni e circolari avanza grande prudenza. Per tutti, serve più chiarezza. Anche se la legge esiste. E pure le scadenze sono note da tempo.

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Obbligo vaccini Nelle scuole si prende tempo: nessuno escluso per ora

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