Vaccini, nessun bimbo escluso I presidi scelgono la prudenza
Tra emendamenti, annunci e smentite nelle scuole si prende tempo
esistono ancora dati ufficiali, ma pare che il primo giorno di scuola per nidi e infanzia si sia chiuso senza l’esclusione di alcun bambino. Ha prevalso il principio della prudenza, virtù che molti dirigenti scolastici potrebbero presto abbandonare nel giro di una o due settimane.
A Brescia città, dove gli iscritti nelle strutture comunali sono 2.100, gli inadempienti dovrebbero aver superato quota cento tra gli zero e i sei anni. È però già partita una corsa contro il tempo per regolarizzarsi: infatti, circa la metà delle famiglie con figli «inadempienti» si sarebbe già mossa per risolvere le loro «lacune» vaccinali. Si tratta, in diversi casi, di stranieri che non avevano risposto alle lettere e ai solleciti telefonici dell’Asst dalla quale dipendono le vaccinazioni. Sarebbero almeno una ventina i figli di quelle famiglie che non vogliono sentire parlare di obblighi vaccinali, vicini al movimento No Vax e al Movimento internazionale riconciliazione (Mir) che li supporta. «A tutt’oggi a Brescia e in provincia ci risultano solo minacce di esclusione, ma non esclusioni definitive» conferma il responsabile provinciale del Mir Alfredo Mori. Una persona convinta che i minori fino a sei anni siano «discriminati» rispetto ai ragazzi più grandi, visto che su di loro – in virtù della legge 119/17 – pesa l’esclusione dalla scuola in mancanza di alcuni dei dieci vaccini resi obbligatori da 14 mesi a questa parte. Di certo l’autunno 2018 si apre alNon del caos, viste le «diverse interpretazioni da parte di molti dirigenti scolastici circa la normativa vigente sull’ammissione dei minori non vaccinati o parzialmente vaccinati», ricorda Mori. La legge non ammette più le autocertificazioni, ma solo il libretto vaccinale. E tuttavia, pur non avendo il valore di una legge, la circolare del ministro della sanità Giulia Grillo non ha fatto altro che generare conful’insegna sione: quella circolare, infatti, lasciava ai dirigenti scolastici la possibilità di accettare o meno autocertificazioni. Lega e Cinque stelle erano intenzionati a confermare una modifica alla legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale, ma ieri anche questa ipotesi sembrava già superata: sarebbe infatti già stato predisposto un emendamento (da parte della maggioranza giallo-verde) che porterebbe a cancellare un comma del decreto Milleproroghe, lo stesso che immaginava di superare l’obbligatorietà dei vaccini anche a materne e asili. Tanto caos, tanta prudenza: «Vogliamo vederci chiaro» spiega il sindaco di Montichiari Mario Fraccaro, che in questi giorni sta ulteriormente approfondendo la normativa con i dirigenti scolastici. Così come il primo cittadino di Desenzano, Guido Malinverno, che tra autocertificazioni e circolari avanza grande prudenza. Per tutti, serve più chiarezza. Anche se la legge esiste. E pure le scadenze sono note da tempo.