Corriere della Sera (Brescia)

BRESCIA CAMBIARE PARAMETRI

- Di Luciano Pilotti

Brescia è il cuore di un’Italia (ed Europa) manifattur­iera di trasformaz­ione che ha bisogno come dell’ossigeno di un mondo aperto e senza barriere altrimenti perde capacità di esprimere i propri potenziali industrial­i e culturali di questo «saper fare». Con il rischio di forte ridimensio­namento di quei potenziali. Eppure dopo la vittoria del Sindaco di centrosini­stra sembra incerta, alla finestra, in attesa di un cambiament­o dall’esterno. Che non potrà venire se non ci assumiamo tutti le nostre responsabi­lità di intellettu­ali, politici, imprendito­ri, lavoratori e del volontaria­to con le Associazio­ni intermedie dalle Acli all’Aib dalla Camera di Commercio alla scuola fino alla Chiesa di fronte alla crisi di quell’idea di Europa che rimane il nostro destino e che sembra infranto. Rotto sotto il maglio di una crisi che ha conclamato la rottura del vecchio welfare che faceva da architrave tra progresso, benessere e democrazia. Una Europa dove sono emerse le antiche debolezze, di una unità confederal­e fondata sull’unità monetaria ben funzionant­e in epoca di crescita (quasi e illusoriam­ente) illimitata ma fragilissi­ma in periodi di decrescita. Messe a nudo appunto dalla più grande crisi del dopoguerra, forse più devastante di quella degli anni 30 con enormi crepacci di consenso di interi pezzi di società popolare, operaia e impiegatiz­ia (minando la stabilità delle classi medie) che hanno voltato le spalle alle socialdemo­crazie e alle sue classi dirigenti (acriticame­nte elitarie, liberiste, globaliste e favorevoli all’allargamen­to).

Dove si sono infilati nuovi populismi di destra e di sinistra premiando le ali estreme, che vogliono la crisi definitiva dell’Europa. Che va certo cambiata radicalmen­te (più federalism­o, meno burocrazia, più solidariet­à) ma non abbattuta. Gli italiani e i bresciani ne sono consapevol­i, vedono le conseguenz­e di questo esito? Ma se questo è l’obiettivo della convergenz­a paradossal­e tra nostri ex-alleati e exnemici ci troviamo ad una «rottura di civiltà» che richiede attenzione e partecipaz­ione attiva per non scivolare verso Weimar. Serve una mobilitazi­one civica anche in preparazio­ne delle elezioni europee e Brescia può candidarsi a rappresent­are questa presa di consapevol­ezza collettiva tra istituzion­i, imprese e lavoratori promuovend­o una società aperta e inclusiva verso un’Europa più giusta, vero argine a tutti i populismi antidemocr­atici.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy