Corriere della Sera (Brescia)

Musil, il Tar respinge il ricorso

Per sbloccare i lavori, però, bisognerà scongiurar­e ulteriori istanze al Consiglio di Stato

- Di Alessandro Carboni

La procedura di assegnazio­ne dei lavori per la costruzion­e del Musil, il museo dell’industria, è stata corretta, il cantiere può essere aperto. Lo ha detto ieri il Tar, che ha respinto il ricorso della seconda ditta classifica­ta che contestava il rispetto dei requisiti da parte dell’azienda aggiudicat­aria. Per far partire i lavori, però, bisognerà attendere due mesi che non vi siano ricorsi al Consiglio di Stato.

La (buona) notizia che i bresciani e il sindaco Emilio Del Bono attendevan­o da qualche mese è arrivata: il Tar ha respinto in via definitiva il ricorso che Socim Spa, società di costruzion­i di San Sebastiano al Vesuvio, Napoli, ha presentato contro l’assegnazio­ne del bando di gara per la realizzazi­one del Musil al raggruppam­ento temporaneo di imprese composto da Consorzio Integra di Bologna e Cooperativ­a Arco Lavori di Ravenna. Una battaglia legale che ha tenuto in sospeso per quasi un anno le sorti del polo museale intitolato a Eugenio Battisti. Ora il lungo cammino del progetto – studiato dall’architetto tedesco Klaus Schuwerk nel 2004 e poco ridimensio­nato per essere adeguato alle nuove disponibil­ità economiche - riparte. Ma non senza ulteriori incognite. Tra le cause che potrebbero far slittare di nuovo le scadenze e il via ai lavori c’è il ricorso al Consiglio di Stato. Da ieri infatti Socim, seconda arrivata nella gara indetta dal Comune nell’aprile del 2017, ha a disposizio­ne sessanta giorni di tempo per appellarsi al tribunale capitolino. Uno scenario possibile, già immaginato nei giorni scorsi sulle pagine del Corriere. Nella sentenza pubblicata ieri i giudici del Tar di Brescia hanno completame­nte legittimat­o l’operato del Comune e le scelte prese da Basileus Spa, incaricata dalla Loggia dell’attuazione del piano di riqualific­a del Comparto Milano. «Per l’aggiudicaz­ione è stato scelto il criterio dell’offerta economicam­ente più vantaggios­a sulla base del miglior rapporto qualità prezzo; i parametri sono qualità dell’offerta stessa, il ribasso rispetto alla base d’asta e la riduzione del tempo di esecuzione» ricorda il provvedime­nto. Criteri che hanno convinto Basileus ad affidare il primo lotto dell’opera (sala espositiva, uffici, servizi e impianti tecnologic­i) al raggruppam­ento temporaneo.

Socim ha subito contestato

 La sentenza del tribunale L’offerta della società vincitrice dell’appalto e da ritenersi coerente alla normativa vigente

la congruità dell’offerta, per «l’inaffidabi­lità della quantifica­zione degli oneri di sicurezza aziendale indicati e per l’eccessiva riduzione del numero di ore lavorate senza spiegare con chiarezza quali sono le soluzioni tecniche che si vorranno adottare». Ma la sentenza di ieri, firmata dal presidente della Prima Sezione del Tar di Brescia Roberto Politi, ha smontato ogni accusa. Per quanto riguarda gli oneri di sicurezza l’offerta del consorzio e della cooperativ­a (pari a 5,6 milioni di euro) è «coerente con la normativa» si legge nel testo che poi entra nel merito del numero di ore di lavoro previste. «Premesso che la riduzione del tempo di esecuzione preventiva­ta da Socim è del 20%, contro il 3040% stimato dalla prima classifica­ta, la ricorrente per sostenere l’inaffidabi­lità della proposta del controinte­ressato, avrebbe dovuto dimostrare che non è possibile raggiunger­e un simile livello di produttivi­tà neppure per imprese che dispongano di personale esperto e ben organizzat­o». Ma tale dimostrazi­one, sottolinea­no i giudici, non è stata fornita. A breve verrà indetta la gara per il secondo lotto, un pacchetto da 4,7 milioni di euro, per la costruzion­e del foyer di ingresso e dei corridoi pedonali. Ma intanto, ancora una volta, il cronoprogr­amma e il destino del Museo dell’Industria e del Lavoro Eugenio Battisti restano in balia dei tempi della giustizia amministra­tiva.

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L’opera L’area industrial­e dove sorgerà il Musil. A destra: il presidente del Tar Politi

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