Valsabbina: sei mesi d’oro Utile a 8 milioni
Più conti correnti. Si riducono i crediti deteriorati
Con risultati economici tra i più positivi degli ultimi anni, il consiglio di amministrazione della Valsabbina ha approvato nel centoventesimo anno dalla sua fondazione, la semestrale targata 2018.
A far sorridere gli attuali 38 mila e 872 soci, erano 38.574 12 mesi fa, sono gli incrementi a doppia cifra dei principali indicatori e l’ utile netto dei primi sei mesi che ha superato gli 8 milioni di euro. A conti fatti la strategia messa in campo per affrontare le nuove sfide imposte da un mercato bancario sempre più agguerrito, ha cominciato a dare i suoi frutti. Il mix di diversificazione dei ricavi che passa da nuovi servizi proposti alla clientela e affiancati da una politica commerciale più aggressiva proposta dalle 70 filiali, l’ultima aperta a Treviso mentre entro l’anno sarà la volta di Bologna, hanno dato ragione alle scelte del management. Con un riscontro anche nell’incremento dei conti correnti (+5%) passati dai 78 mila agli 81.713 di fine giugno.
Ovviamente senza trascurare il «lavoro» tradizionale proposto da una banca che vuole continuare ad essere parte integrante dei territori in cui opera. Nel dettaglio, la raccolta diretta da clientela a fine semestre è risultata in crescita del 10% (3.156 milioni) rispetto al 30 giugno 2017. Quella indiretta ha fatto registrare un incremento di oltre 11 punti percentuali (1.817 milioni) grazie soprattutto ai fondi comuni e alle polizze assicurative che superano il 57% del totale della raccolta a tutto vantaggio dei ricavi da servizi «obiettivo prioritario delle strategie aziendali» ha precisato Paolo Gesa, direttore business della banca. «La solidità del nostro istituto ci ha consentito nuove erogazioni nel semestre (342 milioni su un totale di impieghi a 2.683 milioni) indirizzate soprattutto a imprese (124 milioni) e famiglie che hanno acquistato la prima casa (50 milioni)». Non poteva mancare una particolare attenzione alla riduzione dei crediti deteriorati che risultato «sensibilmente» ridotti rispetto agli ultimi due semestri e che in valore assoluto si è tradotto in un – 56 milioni.
Un primo passo perché il consiglio di amministrazione di Valsabbina ha deciso «un percorso di riduzione dello stock di deteriorati – ha ricordato il direttore - anche attraverso cessioni per un importo lordo superiore a 150 milioni a operatori internazionali già contattati». L’obiettivo dichiarato per il medio termine, è quello di raggiungere un rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale degli impieghi, inferiore al 10%. Non rinunciando però ad una percentuale di copertura dei crediti che in un anno è passata dal 40 al 53% attuale. «I risultati sono stati ottenuti anche grazie alla scelta di continuare a puntare sulla crescita professionale dei nostri dipendenti – ha concluso Paolo Gesa – anche attraverso nuove assunzioni (21 nel 2018)». Per quanto riguarda le previsioni a breve, «l’incertezza della situazione economica congiunturale non è certo di aiuto con gli imprenditori che temporeggiano maggiormente rispetto ad un recente passato».
I progetti Il cda ha deciso un percorso di riduzione degli Npl per una quota di oltre 150 milioni