La serie B resta a 19, vince il Brescia
Giudicato inammissibile dal collegio del Coni il ricorso presentato da 6 società
La lunga estate dei coltelli del calcio nostrano si chiude l’11 settembre, dopo tre mesi di intrighi, sentenze, fallimenti, polemiche, ricorsi, controricorsi. Il Collegio di Garanzia del Coni si è dichiarato incompetente sulla materia invitando le società ricorrenti a ripartire dal Tribunale Federale Nazionale della Federcalcio. La Serie B resta a 19, vittoria del Brescia e della sue sorelle.
La lunga estate dei coltelli del calcio nostrano si chiude l’undici settembre, dopo oltre tre mesi di intrighi, sentenze, fallimenti, polemiche, ricorsi, contro ricorsi. Insomma, il solito pasticciaccio all’italiana. Ed è stato tale fino all’ultimo, dato che la questione si è (forse) risolta con una non sentenza ponziopilatesca.
Il Collegio di Garanzia del Coni si è dichiarato incompetente sulla materia invitando le società ricorrenti a ripartire dal Tribunale Federale Nazionale della Federcalcio, primo grado della giustizia calcistica. È stato in realtà diviso anche il Collegio stesso, ultimo grado di giustizia sportiva, sino al tardo pomeriggio di ieri, sulla decisione da prendere in merito al grande nodo: Serie B a 19 o a 22 squadre?
I cinque membri si sono spaccati: il presidente Franco Frattini, ex ministro degli esteri, per la prima volta da quando occupa questa carica, si è trovato in minoranza. Come lui la pensava soltanto un altro collega, gli altri tre hanno spinto per uscire dall’impasse con una non decisione molto burocratese e molto italiana, sintomatica del clima di grande tensione che si è creato. «Volevo che si tornasse al format originale a ventidue, ma la maggioranza ha deciso al contrario», ha detto l’ex ministro degli Esteri. La dichiarazione ufficiale, resa dal Coni, parla di «inammissibilità dei ricorsi proposti da Ternana, Pro Vercelli, Novara, Robur Siena, Virtus Entella e Catania per l’annullamento del provvedimento assunto dalla Lega Nazionale Professionisti Serie B del 31 luglio 2018, con il quale la predetta LNPB si è rifiutata di emettere le certificazioni di sua competenza, previste dal C.U. n. 18 del Commissario Straordinario in data 18 luglio 2018, nonché della decisione assunta dalla medesima LNPB di pubblicare il calendario del Campionato di Serie B 2018/2019 con l’organico a 19 squadre, resa nota dalla predetta Lega in data 10 agosto 2018» e altrettanto inammissibili, secondo la corte giudicante, sono stati i ricorsi proposti dalle medesime sei società «per l’annullamento delle delibere del Commissario Straordinario FIGC del 13 agosto 2018, con cui è stato pubblicato il Calendario relativo al Campionato di Serie B 2018/2019». Risolto questo caso, il più spinoso, è stata dichiarata improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse la richiesta di Ternana, Pro Vercelli e Siena in merito all’inserimento di Novara e Catania nella classifica delle formazioni ripescabili.
Questo il politichese. I verdetti: ha stravinto la Lega di Serie B, che resta a 19 squadre come da suo diktat, con Massimo Cellino a trainare il carro dei vincitori per aver portato a termine un ribaltone inizialmente utopico, poi azzardato, infine possibile. Si salva anche il commissario Roberto Fabbricini, dopo lunghi tumulti, ma certo non può definirsi vincitore chi ha dovuto contraddire se stesso almeno due volte nel corso dell’estate più lunga, l’unica e l’ultima per lui alla guida della Federcalcio. Perdono, e schiumano rabbia, coloro che stavano sospese. In primis il Catania, la più combattiva e la più intuitiva nel capire la direzione giuridica che avrebbe potuto prendere la vicenda. Prova ne è il ricorso al Tribunale Federale Nazionale, da cui tutto dovrà per forza ripartire nell’infinita querelle giudiziaria, depositato lo scorso 17 agosto. Oggi alle 14 il Tfn si riunirà per discutere di questo e dell’altrettanto grottesca vicenda Chievo. Ma, anche qualora venisse emesso il primo verdetto (bis) sulla questione e fosse data ragione ai siciliani, come è possibile immaginare un nuovo dietrofront con un campionato – la Serie B, lo stesso dicasi della Serie A – già partito e un altro – la Serie C – fermo sulla griglia di partenza da oltre un mese e intenzionato stamane a diramare i calendari? Il presidente cadetto, Mauro Balata, è stato chiaro: «Adesso il campionato può continuare, abbiamo dimostrato una coesione granitica». Di aggiungere posti al tavolo, per di più in corso, non se ne parla. Oggi come prima. Tra tre giorni si torna in campo, il Brescia attende in casa il Pescara con un nuovo vice di Suazo: è Valeriano Recchi, era rimasto a piedi dopo il fallimento del Bari dove era il «secondo» di Grosso. Uno smottamento di poco conto rispetto a quello che il sistema calcio ha evitato sul filo di lana.