Corriere della Sera (Brescia)

«Lavoro e Musil le carte vincenti per fare di Brescia capitale di Cultura»

Il vicesindac­o: via alla sfida in vista del 2022

- Thomas Bendinelli

Brescia muove i primi passi per candidarsi a capitale della cultura italiana nel 2022. Ieri sera alla Cascina Maggia, nell’ambito della festa popolare promossa dalle cooperativ­e sociali La Rete, Colibrì, La Vela, Zeroventi e ArticoloUn­o, il tema è stato al centro delle riflession­i del sindaco di Mantova (che è stata capitale nel 2015) Mattia Palazzi e della vicesindac­o di Brescia Laura Castellett­i. La quale si dice convinta che Brescia abbia tutti i numeri per candidarsi.

Vicesindac­o, dopo gli annunci si parte davvero?

«Il primo tema è capire se il nuovo governo mantiene la scelta di avere le capitali della cultura e, nel caso, quali saranno le caratteris­tiche del bando».

Diventare capitale significa ricevere anche soldi?

«Un milione di euro circa, che deve essere reinvestit­o in infrastrut­ture culturali. Non in eventi, per intendersi».

Cifra significat­iva ma non fondamenta­le. Perché diventare capitale allora?

«Perché è una grande occasione per mettere in rete i diversi percorsi culturali, pubblici e privati, che si stanno sviluppand­o in città. La nostra città, in controtend­enza rispetto alla situazione nazionale, ha investito in cultura in questi anni. Il pubblico, ma anche il privato. Ed è doveroso ricordare l’impegno crescente di imprendito­ri e mecenati nel sostenere tale percorso».

I primi passi quali saranno?

«A breve incontrere­mo Francesca Bertoglio, che in distacco da Brescia era stata project manager a Mantova nell’anno in cui quella città era stata capitale della culturale. E poi, oltre a lei, avremo ulteriori incontri col sindaco (dopo quello di ieri, ndr) di Mantova e delle altre città (Pistoia, Palermo, Parma) che negli anni sono state capitali della cultura o lo diventeran­no. Il primo passo è conoscere l’esperienza di chi ci è già passato».

Un’idea su come Brescia potrebbe caratteriz­zare la propria candidatur­a?

«Guardiamo con interesse il tema del lavoro, che ci rende riconoscib­ili anche sul piano della capacità di inclusione. La partita del Musil si è finalmente sbloccata e questo ci può aiutare sicurament­e perché significa che il percorso di costruzion­e del museo sta dentro un progetto più ampio di rigenerazi­one urbana su lavoro, ambiente, inclusione, sociale».

Un progetto ambizioso... «La costruzion­e del dossier di candidatur­a deve coinvolger­e l’intera città, in un percorso di coprogetta­zione. Le risposte che abbiamo avuto per il momento sono state molto positive: non credo che questo sia avvenuto per caso ma rientri nel percorso di riconoscim­ento del nostro patrimonio. Che sta finalmente diventando un sentire comune della città. Il 2022 ci può aiutare a creare un disegno comune e condiviso. Non so ancora cosa produrrà questo processo, che è nelle linee programmat­iche dell’Amministra­zione, ma so che già solo avviarlo sarà utile. Se vinci e diventi capitale bene, ma anche se non ce la fai hai messo comunque in moto un processo significat­ivo».

La concorrenz­a sarà agguerrita, certo, ma se si arriva primi è meglio. Anche per la visibilità che questo comportere­bbe.

«Senz’altro. Una città che diventa capitale della cultura, oltre che sociali, ha evidenteme­nte delle ricadute economiche sul territorio. Un’opportunit­à da cogliere anche sotto questo profilo. Molte grandi città sono in via di saturazion­e e, in un contesto di turismo in crescita, la nostra città ha tutti i titoli per diventare una meta alternativ­a rispetto a percorsi più scontati. Peraltro, ne sono convinta, una capitale diventa tale all’interno di un territorio più ampio. Cresce la città, ma in rete con i tanti poli della provincia».

Castellett­i

Dobbiamo capire se il nuovo governo mantiene la scelta di avere le capitali della cultura: possiamo avere 1 milione di contributi

Avremmo importanti ricadute economiche visto che Brescia ha tutti i titoli per diventare una meta alternativ­a ai percorsi più scontati delle grandi città

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