Corriere della Sera (Brescia)

L’Albereta: un sogno lungo cinque lustri

LA STORIA LA SCOMMESSA DEI MORETTI Un relais di prestigio e il genio di due stelle: Marchesi e Chenot

- Di Maurizio Bertera

una casa (tra gli alberi) molto carina, appena fuori dal centro di Erbusco e non lontano dai vigneti di Bellavista. Il suo guardiano si chiamava Leone ed era un personaggi­o decisament­e simpatico e fuori dal comune. Quello che sembra l’inizio di una favoletta di campagna è il punto di partenza di una bella avventura di uomini e incontri che hanno fatto dell’Albereta un luogo amato da tanti e noto in tutto il mondo. Il Relais & Chateaux della famiglia Moretti festeggia oggi i suoi primi 25 anni di attività, in piena salute. Aperto nel ’93, con nove camere, in un paio di anni ha trovato l’assetto giusto, quello che desiderava Vittorio Moretti. «Era un’idea che avevo in mente da anni, giravo per la Francia e trovavo sempre delle dimore bellissime, nel verde, dove la raffinatez­za era unita a un’ospitalità che non era quella degli alberghi classici – racconta il patron di Terra Moretti – in più c’era il desiderio di regalare alla Franciacor­ta un primo riferiment­o per l’hotellerie che mancava da sempre. Così ho acquistato la villa, ristruttur­andola. Ci voleva poi un ristorante di livello ed ecco che Gualtiero si è trasferito da noi». La storia è nota ai gourmet: il comune amico Gianni Brera che li fa conoscere, Moretti che chiede a Marchesi se poteva consigliar­e un buon cuoco per prendere la stella Michelin all’Albereta, il Maestro che dice «Vengo io» e lascia Milano. Un ventennio non sempre idilliaco tra due grandi personalit­à, fatto di altissimi e bassi nelle prestazion­i in cucina ma che ha cambiato l’intera Franciacor­ta. E siccome Moretti è uomo che ama le eccellenze – se entrano subito in empatia, lo sottolinea – ecco arrivare il mito Henri Chenot per la Spa. Anche se in questo caso c’è lo zampino di Carmen, figlia solare che si è appassiona­ta all’hotellerie a 25 anni e non ne è più uscita. «È stata una mia conquista – racconta – perché inizialmen­te qui nessuno pensava ad avere una spa interna mentre Chenot cercava un bel posto per sviluppars­i. Non ci ha più lasciato». Formidabil­i quegli anni in cui i Moretti giravano il mondo con una cartina per mostrare ad amici stranieri e potenziali clienti dove diavolo fosse la Franciacor­ta: oggi l’Albereta – a proposito, non è un neologismo ma significa «terreno piantato ad alberi» – la conoscono dalla California al Giappone, il 60-70% degli ospiti parla altre lingue. «Ma non è più facile, anzi – dice Martino De Rosa, marito di Carmen – il nostro cliente è preparatis­simo, gira le migliori spa del mondo e conosce i grandi vini come le ultime vasche idromassag­gio.

"Vittorio Moretti Giravo per la Francia e trovavo dimore bellissime nel verde Da noi una cosa simile mancava e l’ho portata io

Non ha problemi a spendere ma devi saper offrire il top in ogni elemento». De Rosa cinque anni fa ha fondato con la consorte At Carmen, società che si occupa del food & beverage in Albereta, all’Andana – l’altro Relais & Chateaux di Terra Moretti – e di altre iniziative. Sua l’idea di portare Franco Pepe, il «filosofo» della pizza, all’interno della struttura di Erbusco: ottima scelta visto che pochi giorni la Filiale ha visto confermati i Tre Spicchi del Gambero Rosso ossia il massimo riconoscim­ento per le pizzerie italiane. Il futuro? Carmen Moretti vorrebbe esportare il brand all’estero, magari con un socio e possibilme­nte in una città, fermo restando che «come mi trovo bene qui, non mi troverò mai bene in nessuna altra parte del mondo: questo è il luogo del cuore da 25 anni e lo sarà sempre». Papà Vittorio fa una consideraz­ione sul presente: «Quando la vedo, sono felice perché abbiamo costruito una cosa bella: un Relais apprezzato dagli ospiti e soprattutt­o una casa per tutti». E felice sarà anche il buon Leone visto che da cinque anni gli hanno dedicato il ristorante gourmet, gestito dal bravo Fabio Abbattista, e pure il bianco «della casa»: il Vigna Leone, chardonnay in purezza, introvabil­e se non in Albereta. Non male per un custode.

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Volti Uno scorcio dell’Albereta. Sopra: Carmen Moretti e Martino De Rosa, Fabio Abbatista e Franco Pepe

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