La Tosca debutta al Grande
Stasera debutta al teatro Grande la versione claustrofobia e cinematografica firmata Cigni
Una Tosca claustrofobia e cinematografica, molto rispettosa delle indicazioni del libretto. Ma anche una Tosca dove la protagonista è un’eroina positiva, vincente nonostante lo spettacolare suicidio finale, con il suo lanciarsi dall’alto degli spalti di Castel Sant’Angelo. Così il cast, nel rituale incontro con la stampa, racconta il capolavoro di Puccini che inaugura stasera (20,30) la stagione lirica del Teatro Grande.
«La musica — spiega il regista Andrea Cigni, dal primo settembre anche segretario artistico della fondazione — crea un’impalcatura drammatica che basterebbe di per sé. Abbiamo scelto di guardare a quanto accade adottando una prospettiva laterale, così gli ambienti sono claustrofobici: il primo atto racchiuso da una grata, il secondo da una imponente parete rossa che sovrasta i solisti, il terzo ha più respiro perché la morte, per tutti, è vissuta come una liberazione. A fare da filo conduttore, anche il costante riferimento al tema della luce: le candele nella chiesa di sant’Andrea della Valle, i candelabri di Scarpia a palazzo Farnese, la lanterna del pastorello a Castel sant’Angelo».
Visione condivisa con Fiammetta Baldisseri, che cura le luci, e con lo scenografo Dario Gessati: «Abbiamo estremizzato tutto — dice quest’ultimo — con prospettive aberrate, che portano a una maggiore drammaticità». I bei costumi di Lorenzo Cutuli sono un omaggio a un grande maestro come Piero Tosi e si collocano cronologicamente nel 1880, più avanti rispetto all’epoca del libretto. Alla guida dell’orchestra dei Pomeriggi musicali di Milano, c’è il direttore Valerio Galli, toscano come Cigni e come Puccini, che evoca i panorami della regione natia per sottolineare la capacità descrittiva della musica, la sua straordinaria orchestrazione: «Ogni nota di Puccini ha un significato — spiega Galli —. In Tosca il compositore non spreca un rigo di musica: ogni passaggio è drammaturgicamente pregnante e centrato». Virginia Tola, protagonista del primo cast, parla dell’intreccio come di un thriller e loda in tal senso il lavoro del regista, mentre il soprano inglese Charlotte Anne Shipley (sul palco per la seconda recita domenica alle 15,30) manifesta la sua emozione per la possibilità di debuttare un tale ruolo in Italia.
Molto soddisfatti entrambi i tenori del lavoro di squadra fatto per questo allestimento: il romano Luciano Ganci, già applaudito lo scorso anno a Brescia in Carmen di Bizet, e il giovane georgiano Mikheil Sheshaberidze.
Completano i due cast i baritoni Angelo Veccia e David Cecconi nelle vesti del perfido Scarpia; Nicolò Ceriani vestirà il ruolo di Cesare Angelotti, Nicola Pamio sarà Spoletta, Luca Gallo Il Sagrestano e Stefano Cianci il gendarme Sciarrone. I biglietti (anche per tutta la stagione) sono in vendita alla biglietteria del Grande (da martedì a venerdì dalle 13.30 alle 19, sabato dalle 15.30 alle 19, domeniche di spettacolo dalle 13.30 alle 15.30), on line sui siti vivaticket.it e nelle filiali abilitate di Ubi Banca nel Bresciano.