«Garda, aumentare la tassa di soggiorno»
Il governo non abolisca la tassa di soggiorno, anzi andrebbe aumentata. È la proposta di Franco Cerini, presidente del Consorzio Garda Brescia.
Un appello a Lega e 5 Stelle perché straccino il contratto di governo laddove prevede l’abolizione della Tassa di soggiorno. E un affondo rivolto ai Comuni gardesani affinché la ritocchino all’insù, con l’aggiunta di una manciata di centesimi «per dare un contributo simbolico ma tangibile alla realizzazione di depuratore e collettore del lago».
Così Franco Cerini, presidente del Consorzio Garda Lombardia — che riunisce Comuni, operatori del settore, eccellenze e consorzi di categoria — interviene ad agitare il dibattito sulle sorti del turismo benacense.
Il Garda si prepara a tirare le somme di una stagione che dovrebbe confermare i dati record del 2016 e del 2017, con l’emersione del fenomeno Airbnb a compensare qualche flessione negli alberghi. È il momento giusto per pensare al futuro e Cerini (che ha ceduto il testimone della presidenza del Consorzio Garda Unico al trentino Marco Benedetti, ma ha conservato la presidenza dell’organismo turistico della sponda bresciana) lo fa da par suo.
«La Tassa di soggiorno — spiega — si paga in tutta Europa. Sul Garda si va dai 50 centesimi ai 3 euro a testa al giorno, a seconda delle strutture ricettive. Non sono queste cifre a scoraggiare i turisti. L’importante è che sia usata come tassa di scopo, serva cioè a migliorare qualità e accoglienza dei nostri paesi. A Sirmione ad esempio 300mila euro vanno al Consorzio albergatori per organizzare occasioni di intrattenimento».
Ma c’è un secondo aspetto a cui guardare, dopo gli sversamenti registrati nel lago dai depuratori di Arco e Limone: «Il tesoro del Garda sono le sue acque, un patrimonio simile va tutelato. Sarebbe auspicabile aumentare di 20 o 30 centesimi al giorno la tassa di soggiorno e utilizzare il maggior gettito per contribuire a pagare depuratore e collettore: 100 milioni ci sono già, ma ne mancano altrettanti. Se il comparto turismo desse il proprio contributo a coprire un pezzetto dei costi, sarebbe un bel segnale».
L’auspicio finale è che il gettito della tassa di soggiorno (stimato in 5 milioni all’anno) vada a migliorare l’attrattività del Garda: «Sulla stampa tedesca cominciano a circolare critiche sul sovraffollamento del lago. Dobbiamo correre ai ripari adesso», avverte Cerini.