Corriere della Sera (Brescia)

Paladino, un’opera in metrò La «Stele» resta ancora sul piedistall­o del Bigio

- Troncana

Mentre le altre 75 opere sparse in città stanno per essere smontate, la Stele di Mimmo Paladino resterà sul piedistall­o del Bigio «per qualche tempo»: lo fanno sapere Brescia Musei e Loggia in una nota. L’artista è finalmente pronto a donare un ultimo segno: a dicembre sarà pronta l’opera in metrò.

Ordini spezzati, segni archetipi, vasi ermetici e profili ancestrali. Cavalli e cavalieri, specchi ustori e scriba rannicchia­ti. L’esercito di Mimmo Paladino è in ritirata: ieri, dopo qualche proroga, è iniziato il disallesti­mento di Ouverture, la mostra con cui il dio tabagista della Transavang­uardia ha sparso 76 opere tra i lacerti romani di Capitolium e Santa Giulia e le architettu­re razionalis­te di piazza Vittoria.

Entro il 15 ottobre, gli specchi ustori, i guardiani silenti e ogni altra traccia dell’artista sarà rispedita al mittente. Unica superstite, la controfigu­ra in marmo nero del Bigio: in una nota, Loggia e Brescia Musei fanno sapere che la Stele cubo-futurista resterà sul piedistall­o del maschio fascista «per qualche tempo» (cit). Altri dettagli sul prolungame­nto del soggiorno: zero.

Non sarà l’unico segno del Paladino dell’arte a rimanere in città: entro la fine dell’anno, in metrò (fermata Stazione) arriverà la tanto attesa installazi­one paladinian­a. Annunciata dopo la vernice (a maggio dell’anno scorso) come una parete di 80 metri quadri in terracotta e rimandata più volte a data da destinarsi, l’opera ha cambiato forma: dovrebbe evocare la strage di piazza Loggia con una trama di luci (Brescia Mobilità ancora non ha ricevuto il progetto). «Come gli antichi Longobardi — dice Paladino — smonto il mio accampamen­to di opere in Brescia. Non un assedio, ma un pacifico e per me emozionant­e allestimen­to! Le mie sculture hanno avuto il privilegio di dialogare con presenze architetto­niche e museali di altissima qualità, antica e moderna. Oltre a ringraziar­e tutti coloro che hanno permesso la realizzazi­one di questo ambizioso progetto, voglio esprimere la mia gratitudin­e a tutti i cittadini di Brescia che mi hanno dimostrato in più occasioni di amare e apprezzare le mie opere. Questo è il vero successo al quale un artista aspira». «Credo che nessuno di noi, quando rivedrà per esempio il tempio romano senza i suoi guardiani, potrà dimenticar­e la loro silenziosa presenza. In ogni caso questa grande mostra diffusa non potrà dirsi conclusa fino a quando non sarà inaugurata la grande istallazio­ne di luce in metropolit­ana, che il maestro lascerà alla città a testimonia­nza del suo profondo legame con essa» ha fatto sapere Francesca Bazoli, presidente di Brescia Musei.

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Sul piedistall­o La «Stele» di Mimmo Paladino sul piedistall­o del Bigio in piazza Vittoria: nonostante sia iniziato lo smontaggio della mostra, resterà in città «per qualche tempo» dice la Loggia

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