Milano-Meda, finiti i test di carico su tre cavalcavia «Emergenza rientrata restano aperti»
MONZA La Provincia di Monza ha ultimato le prove di carico sui tre ponti della Milano-Meda sotto osservazione da settembre. Il rapporto finale sulle loro condizioni non è stato ancora presentato, ma da via Grigna confermano che «l’emergenza è rientrata e che i manufatti sono in condizioni tali da non richiedere provvedimenti di chiusura urgenti». In settimana è in programma un incontro fra il presidente Roberto Invernizzi e gli esperti di Akron, la società di ingegneria e monitoraggio che ha condotto gli accertamenti, per fare il punto della situazione. I dettagli dei risultati ottenuti saranno illustrati la prossima settimana nel corso di una conferenza stampa.
Le rilevazioni sui tre ponti erano già programmate nell’ambito dell’operazione «ponti sicuri» iniziata nel 2016, ma sono state anticipate per avere ulteriori informazioni sulla loro transitabilità che adesso andranno a integrare i dati presentati da Akron a fine agosto, che avevano già confermato la mancanza di elementi tali da richiederne la chiusura. I tre viadotti sotto osservazione sono il ponte 26 a ridosso dello svincolo di Meda e i cavalcavia 12 e 14 a Cesano Maderno, rispettivamente situati in via Manzoni e in via San Benedetto. Le operazioni sono state condotte dai tecnici provinciali insieme a ingegneri e geologi di Akron in collaborazione con le polizie locali delle amministrazioni comunali interessate, coordinate dalla polizia provinciale. Inoltre, per regolare la chiusura e la riapertura degli svincoli, è intervenuta un squadra di operai messa a disposizione da Pedemontana Lombarda. Le prove sono state effettuate piazzando sotto i ponti dei sensori in grado rilevare ogni minima variazione della struttura e facendo poi passare sul manufatto grossi camion carichi. «I risultati delle prove saranno elaborati nei prossimi giorni e consentiranno di rilasciare le nuove dichiarazioni di transitabilità — aggiungono i tecnici della Provincia —. O, eventualmente, di rivedere le limitazioni alla circolazione già introdotte con le dichiarazioni di transitabilità