Corriere della Sera (Brescia)

Vimercate, uccide la moglie e ferisce la vicina

L’uomo, 81 anni, ha colpito la consorte con un coltello: «Non la sopportavo più». Le figlie: non hanno mai litigato

- Federico Berni

MONZA L’incognita sta nel capire cosa abbia spinto un uomo come Luigi Maiocchi, 81 anni, tecnico Alcatel in pensione, conosciuto come persona mite e tranquilla, a scatenare la furia omicida contro la moglie Maria Pia Mapelli, 77, madre delle sue tre figlie, uccisa da almeno due coltellate al torace, e ad aggredire poi con la stessa arma la vicina di casa, rimasta solo leggerment­e ferita.

Per quanto riguarda la dinamica del fatto che ha scosso Vimercate, in Brianza, e che ha portato all’arresto del pensionato con l’accusa di omicidio volontario, invece, i carabinier­i non hanno più dubbi. Maiocchi, alle dieci di ieri mattina, ha impugnato un lungo coltello e ha aggredito la donna alla quale era legato da sempre nella cucina del loro appartamen­to, al primo piano di una palazzina di via Pellizzari.

Una casa tenuta in perfetto ordine, dove i due, nati e cresciuti in Brianza, vivevano da tempo. Poi è uscito sul pianerotto­lo, ha suonato il campanello della dirimpetta­ia, una signora di 87 anni, e ha provato a uccidere anche lei. Un uomo alto almeno un metro e ottanta, contro una donna più anziana e molto più minuta di lui. Che, però, ha avuto l’incredibil­e prontezza di reagire, afferrare la lama (ferendosi alla mano), e riuscire così a farlo desistere e a chiudere la porta. A quel punto, i propositi omicidi di Maiocchi si erano già esauriti.

L’uomo è rientrato a casa sua, come se non fosse successo nulla.

I carabinier­i, chiamati dai familiari della vicina di casa, si sono precipitat­i sul posto, e nel giro di pochi istanti erano già sul luogo del delitto. Maiocchi è stato trovato in cucina. Seduto, calmo, quasi impassibil­e. L’arma era appoggiata vicino a lui, mentre per la moglie la situazione era già disperata.

I medici del San Gerardo di Monza hanno provato a salvarla, ma l’intervento chirurgico d’urgenza a cui è stata sottoposta si è rivelato inutile. Sarà l’autopsia, disposta dal sostituto procurator­e Salvatore Bellomo, a chiarire probabilme­nte quanti fendenti (due sicuri) le ha sferrato il marito.

L’uomo, difeso d’ufficio dall’avvocato Marco Martini, è stato interrogat­o nella tarda mattinata di ieri. Avrebbe ricondotto il suo gesto all’esasperazi­one, per una serie di ripetute incomprens­ioni con la moglie che lo avrebbero, alla lunga, logorato. Dichiarazi­oni, però, che sono ancora al vaglio degli inquirenti, così

La dinamica L’omicida ha preso l’arma e ha aggredito la donna nella cucina del loro appartamen­to

come sono ancora da comprender­e i motivi dell’insensata aggression­e alla vicina.

I carabinier­i di Vimercate, agli ordini del capitano Alberto Stanizzi, hanno ascoltato le figlie della coppia. Nessuna di loro, stando a quanto riferito, ha mai assistito a liti violente, o a casi di maltrattam­enti tra le mura domestiche. Stessa versione riferita anche da altri inquilini delle stabile di Vimercate e conoscenti, che parlano unanimemen­te di una «coppia tranquilla».

Una vita insieme, per Luigi e Maria Pia, finita nel sangue a due giorni di distanza da un altro dramma che si è consumato a Senago, nel milanese, dove Giuseppe Moia, 81 anni, ha deciso di porre fine alla malattia di cui soffriva la moglie Luisa Valle sparandole, e poi suicidando­si.

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