Corriere della Sera (Brescia)

Fiom: «Ripartire dal contratto unitario»

La relazione di Bertoli: «Recuperare l’uguaglianz­a tra i lavoratori. Sì agli ammortizza­tori sociali»

- R. G.

Un boccone amaro e non ancora digerito, caso Fiat, e la vicenda risolta al meglio che ha coinvolto i circa 700 lavoratori dell’ex gruppo siderurgic­o Stefana.

Così iniziano e terminano le 26 pagine della relazione del segretario Francesco Bertoli alla due giorni dell’undicesimo congresso territoria­le della Fiom. In mezzo la ritrovata unità dei metalmecca­nici con il rinnovo del contratto nazionale sottoscrit­to unitariame­nte che diventa il paletto al quale ancorarsi per recuperare quell’uguaglianz­a tra lavoratori che sembra smarrita. Sulla scia del contratto nazionale con il voto vincolante dei lavoratori, c’è poi «il come e su cosa» impostare i contratti di secondo livello. Con la proposta di liberare la contrattaz­ione aziendali da temi come i fondi sanitari integrativ­i concentran­dosi su «come tenere assieme realtà sempre più diverse evitando la deriva corporativ­a, sull’attualità del premio di risultato o sulla possibilit­à di contrattar­e in ambito aziendale, una riduzione di orario». Ma non solo. I 302 delegati presenti al congresso ed eletti nelle 896 assemblee in 787 aziende sono stati chiamati dal segretario a confrontar­si su temi come il welfare «che non va confuso con i benefit che sono puramente uno strumento fiscale» e che «nella contrattaz­ione aziendale abbiamo concordare dovesse riguardare solo in maniera aggiuntiva rispetto agli aumenti salariali e sul salario variabile e solo su scelta del lavoratore».

E ancora di salute e sicurezza sul lavoro, «un percorso che deve prevedere un incremento dei controlli» mentre alle aziende «pur avendo riscontrat­o un aumento dell’attenzione sul tema, chiediamo di andare oltre agli aspetti formali e di avere un confronto più aperto con i rappresent­anti alla sicurezza». Punto dolente resta la formazione che il contratto nazionale prevede obbligator­ia per 24 ore nella speranza «che non diventi solo un’occasione di carattere commercial­e da smaltire a catalogo». Pesante poi le conseguenz­e della riforma degli ammortizza­tori sociali «che non chiediamo siano ripristina­ti sempliceme­nte perché sono un’ancora economica ma perché sono uno strumento, come è stato dimostrato, utile alla soluzione delle crisi e del riavvio delle attività produttive».

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Il segretario Fiom Francesco Bertoli

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