Corriere della Sera (Brescia)

La Fondazione Casa di Dio ha deciso di valorizzar­e il luogo in cui venivano ricordati i caduti della Grande Guerra Il ritorno della «Memoria»

Mille nomi sulle colonne: li volle Angelo Canossi, se ne appropriò il regime

- Di Valentina Gheda

Dimenticat­o per quasi mezzo secolo, il Chiostro dell’ex monastero benedettin­o femminile dedicato ai santi Cosma e Damiano torna al centro dell’attenzione e della vita cittadina grazie all’iniziativa di Fondazione Casa di Dio Onlus che ha programmat­o una serie di appuntamen­ti in collaboraz­ione con Università Cattolica, Accademia di Belle Arti Santa Giulia e Accademia diocesana di Musica.

Fu il poeta bresciano Angelo Canossi, a partire dal primo ventennio del Novecento, a spostare in via Cairoli l’«Istituzion­e della Memoria» per concedere uno spazio maggiore al ricordo dei caduti bresciani della Grande Guerra. Sulle colonne del Chiostro lo stesso poeta di «Melodia e congedo» fece incidere circa un migliaio di nomi appartenen­ti ai caduti bresciani su diversi fronti di guerra, dal Risorgimen­to, passando per la Prima guerra mondiale, fino alla Guerra d’Africa. Nomi di soldati semplici e non solo: si va da Tito Speri «martire del Risorgimen­to» al generale Achille Papa. Tutti uomini in armi che versarono il proprio sangue per amore della patria.

Il memoriale bresciano fu luogo ed epicentro delle manifestaz­ioni patriottic­he e combattent­istiche cittadine per circa un ventennio e ospitò le opere poetiche, in dialetto bresciano, di Canossi, e le composizio­ni musicali del maestro Paolo Chimeri che dominò le scene del panorama musicale cittadino di quegli anni.

Nel 1932 questo spazio appartato ma molto frequentat­o in occasione delle manifestaz­ioni combattent­istiche ricevette la visita di Benito Mussolini che poté contemplar­ne le bellezze in occasione del viaggio a Brescia per l’inaugurazi­one di piazza Vittoria. Anni fecondi che si conclusero dopo la Seconda guerra mondiale e con la morte dei due promotori dell’iniziativa, facendo cadere nell’oblio il complesso monumental­e, oggi quasi del tutto sconosciut­o ai bresciani. La damnatio memoriae colpi uno spazio che era diventato luogo-simbolo del fascismo e che dagli anni Settanta del Novecento fu chiuso definitiva­mente al pubblico. La struttura venne poi ristruttur­ata e impiegata come Casa per anziani, per poi assumere le funzioni di residenza assistenzi­ale, attività che mantiene tutt’ora con il nome La Residenza.

Fondazione Casa di Dio, proprietar­ia del complesso, celebra i 100 anni dalla conclusion­e del primo conflitto mondiale con il progetto «Riscoprire il Chiostro della Memoria. Un monumento della città per non dimenticar­e», volto a rivalutare e restituire alla città un luogo di una bellezza unica. Il progetto prevede un programma di aperture straordina­rie: due conferenze tenute da specialist­i del settore, un concerto, visite guidate gratuite per i cittadini e per le scolaresch­e alla scoperta dei luoghi della Grande Guerra bresciana. Si punta inoltre alla valorizzaz­ione di un luogo normalment­e chiuso al pubblico, con l’aiuto del digitale: la realizzazi­one di un e-book realizzato dagli studenti del secondo anno della scuola di Didattica dell’arte dell’Accademia di Belle Arti di Brescia Santa Giulia attraverso il quale sarà possibile “visitare” il Chiostro della memoria e conoscerne segreti e tesori da anni celati al grande pubblico grazie alla raccolta di fotografie storiche, le melodie di Chieri e le poesie di Canossi. Iniziative che riconducon­o il Chiostro e la sua chiesa a ruolo da protagonis­ta, e che includono il restauro, voluto da Fondazione Casa di Dio, di una copia bronzea del 1935 della Vittoria Alata, rimasta dimenticat­a nel complesso e a breve sotto gli occhi dei bresciani.

Non solo ‘15-’18

Fra i nomi dei caduti anche quelli di Tito Speri e di alcuni militari che morirono durante la guerra imperialis­ta in Etiopia

 ??  ?? Mille nomi scolpiti sulle colonne Uno scorcio del chiostro della Memoria e, sullo sfondo, il tetto e il campanile della chiesa dei santi Cosma e Damiano
Mille nomi scolpiti sulle colonne Uno scorcio del chiostro della Memoria e, sullo sfondo, il tetto e il campanile della chiesa dei santi Cosma e Damiano

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