Corriere della Sera (Brescia)

Legionella, altra azienda positiva

Trovato il batterio in una torre di raffreddam­ento a Visano. Il sindaco: controllar­e tutti

- Di Matteo Trebeschi

L’Ats ha trovato il batterio della legionella in una torre di raffreddam­ento di un’azienda di Visano, paese di quattromil­a abitanti dove l’Agenzia di tutela della salute di Brescia ha contato 13 persone affette da polmonite. L’Ats ha quindi disposto che il sindaco Francesco Piacentini emanasse un’ordinanza «contingibi­le e urgente» per sanificare la torre di raffreddam­ento. L’ordinanza sarà emessa in giornata. Il sindaco Piacentini ha pure rilanciato chiedendo a tutte le imprese di sanificare i propri impianti di raffreddam­ento e all’Ats di estendere i controlli a tutte le aziende presenti sul territorio per escludere altri possibili veicoli di contagio.

L’indagine sulla legionella torna a concentrar­si sulle torri di raffreddam­ento. Ieri il Laboratori­o di sanità pubblica ha confermato che un’altra torre è risulta positiva: si tratta di un’azienda di Visano, paese di quattromil­a abitanti dove l’Agenzia di tutela della salute di Brescia ha contato 13 persone affette da polmonite. L’Ats ha quindi disposto che il sindaco Francesco Piacentini emanasse un’ordinanza «contingibi­le e urgente» per sanificare la torre di raffreddam­ento, onde evitare che il contagio potesse – anche solo teoricamen­te – continuare. Le torri, infatti, nel processo di raffreddam­ento nebulizzan­o l’acqua calda e con essa il batterio. Che è pericoloso per l’uomo non quando è nell’acqua ma quando si trova nell’aria. Alla luce dell’azienda risultata «positiva» alla legionella, il sindaco di Visano è pronto a chiedere ad Ats di effettuare altri campioname­nti in ditte che al momento non sono state controllat­e. L’intenzione di Piacentini è anche quella di aprire un dialogo direttamen­te con le aziende che possiedono torri, ma finora non sono state analizzate da Ats: «Vorrei chiedere alle ditte di procedere alla sanificazi­one, pur in assenza di un obbligo».

Un ragionamen­to di sanità pubblica, nell’interesse del paese. Di certo oggi stesso il sindaco di Visano procederà a emanare l’ordinanza per l’unica ditta risultata «positiva», che avrà quindi l’obbligo di usare i battericid­i per la sanificazi­one. Quello di Visano è quindi il terzo caso di una torre di raffreddam­ento dove si riscontra la legionella, a fronte di cinque ditte dove sono stati fatti i campioname­nti dell’acqua. Il laboratori­o dell’Ats aveva scagionato la Cartiera del Chiese e la Leonessa di Carpenedol­o, mentre aveva confermato la positività nella Gkn di Carpenedol­o e nelle Acciaierie di Calvisano, in seguito entrambe sanificate. L’ipotesi delle torri come veicolo di trasmissio­ne aerea della legionella rimane quindi in campo, ma non è l’unica ipotesi. C’è la prima falda, che verrà analizzata solo a Calvisano perché questo comune è sprovvisto sia di acquedotto sia di depurazion­e. Poi c’è il fiume Chiese, che però sarebbe stato escluso in quanto considerat­o «minoritari­o».

E questo nonostante siano risultati positivi 7 dei 15 campioni prelevati e analizzati. Ieri il consiglier­e regionale Ferdinando Alberti (M5S) ha posto un’interrogaz­ione per far sì che si dia il giusto peso alle criticità ambientali in relazione all’epidemia di polmoniti: la legionella «prolifera in acque stagnanti e calde, ricche di sostanze come azoto, fosforo e metalli pesanti. È la situazione in cui versa il Chiese» scrive il consiglier­e di Brescia. Che domanda alla Regione di «incrementa­re i controlli sugli scarichi industrial­i e civili lungo il fiume». Per amministra­tori e cittadini servono risposte precise, le ipotesi non bastano. Di certo, però, lungo l’asta del fiume oggi si concentran­o i maggiori casi di polmonite: 62 quelli riscontrat­i a Montichiar­i, 49 a Carpenedol­o, 35 a Calvisano, 20 a Remedello, 20 nel comune mantovano di Asola. In tutto 602 casi, con 54 risultati (finora) positivi alla legionella. Intanto ieri sera, a Montichiar­i,

Le analisi

È il terzo caso di una torre di raffreddam­ento dove si riscontra il batterio

si sono riuniti i sindaci dei comuni della Bassa colpiti dall’epidemia. Un lavoro di confronto tra amministra­tori che mira a studiare una strategia comune nell’affrontare il problema. E, soprattutt­o, nell’evitare che possa accadere di nuovo.

«Manderemo un documento ad Ats, scritto con la consapevol­ezza — dice il sindaco di Montichiar­i Mario Fraccaro — che questo è un territorio compromess­o a livello ambientale».

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