Germani, riflessioni senza ansia Il primo bilancio tra dieci giorni e i biglietti potrebbero calare
Pazienza e lucidità. Per le grandi imprese, cui il Basket Brescia ha abituato, serve una buona dose di follia. Ma, per uscire dai momenti più delicati, va messa in un cassetto. E così è stato, tra mercoledì notte e ieri, dopo l’amaro esordio in Eurocup che ha avvilito per la mancata risposta della città e non solo per l’infelice approccio del gruppo. Gli spettatori, al Palaleonessa, erano 1823. Meno di duemila. Nell’era Germani, ossia negli ultimi due anni in Serie A, non era mai accaduto. Raramente avvenne anche in A2, per gare di poco fascino (l’esordio europeo non può rientrare in questa categoria...), nella stagione che coincise con la promozione a suon di «sold out», al San Filippo e al Pala George. Eppure, la società non è parsa spiazzata. Tutti devono adattarsi al nuovo palazzetto: giocatori, tifosi e club stesso, impegnato nelle prove tecniche di coesistenza con la San Filippo spa che gestisce l’impianto. Le critiche verso i biglietti troppo cari (una Curva costa 22 euro), sono state comprese dalla dirigenza e non viene escluso che, nelle prossime gare continentali, possano arrivare sconti significativi. A metà settimana, il bresciano fatica a uscire di casa e va motivato. Anche con vittorie ed entusiasmo, ambedue da ritrovare. Il primo bilancio avverrà il 14 ottobre, dopo l’esordio interno in campionato con Reggio Emilia, che seguirà le trasferte di Varese e Andorra. Un passo falso è da mettere in conto, a patto che non sia doppio. Altrimenti il terzo sarebbe un esame vero, senza alibi.