Del Bono: il Pd riparta dai Comuni
Critiche al governo: «Troppo centralista, misure economiche che minano gli enti locali»
Resterà sindaco di Brescia fino al 2023, non candidandosi per le elezioni europee («voci infondate», dice) né per la segreteria di un Pd,che ha bisogno di figure vincenti per risollevare le sorti del partito. Del Bono non disdegnerebbe la presidenza dell’Associazione nazionale Comuni, «proprio perché dagli enti locali deve partire l’ondata rinnovatrice per il centrosinistra», per il quale auspica una nuova unità. E non manca di criticare l’attuale governo, del quale apprezza certe misure di contrasto dell’immigrazione ma non le politiche fiscali «centraliste, che indeboliscono gli enti locali. Un errore colossale, lo stesso fatto da Renzi. Ma i governi che si mettono contro i comuni fanno tutti una brutta fine».
Non correrà per la segreteria nazionale del Pd. Smentisce le voci di una sua potenziale candidatura a Bruxelles. Emilio Del Bono assicura che resterà sindaco di Brescia fino al 2023, anche se non disdegnerebbe il ruolo di presidente nazionale Anci. E lancia un appello per ricostruire il centrosinistra, «ripartendo dai territori». Non rinuncia ad una sua analisi sull’azione di Governo al quale riconosce che sul tema immigrazione serviva una «risposta severa»; ma lo critica aspramente per i tagli agli enti locali: «Stanno facendo lo stesso errore di Renzi, adottando misure macroeconomiche centraliste a scapito dei Comuni. Un errore colossale. I Governi che si mettono contro i Comuni fanno tutti una brutta fine».
Ci sono voci di una sua possibile candidatura a Bruxelles. Il Pd sarebbe a caccia di figure carismatiche per arginare la temuta debacle.
« Sono voci arrivate anche a me. Ma prive di fondamento. Ho il mio pensiero, molto chiaro, e l’ho detto in un più di una circostanza: è già un impegno molto oneroso fare il sindaco di Brescia e penso sia dovere di un amministratore pubblico assumersi una responsabilità e portarla fino in fondo in modo corretto e continuativo. Voglio spendere le energie che ho per la mia città, che sta cambiando, in meglio».
La sua netta vittoria al primo turno nelle elezioni del 10 giugno, in controtendenza con l’ondata gialloverde non è passata inosservata nel suo partito. C’è chi fa il suo nome per la segreteria nazionale. Si candiderà?
«Io non credo di dovermi candidare a fare il segretario di alcunché. L’unica cosa che posso fare è mettermi a disposizione per motivare e ricostruire quel grande fronte di persone che nel centrosinistra non hanno una casa, che sentono di non avere una rappresentanza. Ma ho il mio modo di vedere le cose, diverso dai vertici nazionali del partito. In questo momento