Corriere della Sera (Brescia)

Dalla danza alla cronaca: contaminaz­ioni per un Teatro Libero

- Nino Dolfo

Piccolo avamposto di resistenza culturale nella periferia in cerca di identità. Il Piccolo Teatro Libero di San Polino supera la boa del terzo anno di vita con una stagione teatrale che, oltre agli spettacoli del cartellone, è occasione di incontro e dialogo, di tessuto relazional­e.

Il programma, patrocinat­o dal Comune con il contributo di fondazione Asm, firmato dall’associazio­ne Llum, di cui Elena Guitti è da sempre anima e braccio, offre un palinsesto variegato con le amate degustazio­ni teatrali della domenica pomeriggio, il teatro civile e non solo, i laboratori di danza contempora­nea e l’arte del clown. E novità 2018: le improvvisa­zioni teatrali a cura dell’Abit, Accademia Brescia Improvvisa­zione Teatrale.

Il calendario della prima parte della stagione, che arriva fino a dicembre, inizia il 10 ottobre, giornata dedicata al malato di mente, con lo spettacolo Le ragazze di Carla, esito del Laboratori­o Teatrale Avanzato condotto da Fabio Maccarinel­li e Giacomo Gamba presso Aità Spazio Prove. A seguire il 12 ottobre lo spettacolo di prosa Hitchcock, love story della Compagnia del Teatro dell’Orologio. A seguire, ancora teatro civile con il delicato, quanto violento concerto teatrale in ricordo di Lea Garofalo, la donna eroica che si è ribellata alle logiche della mafia (Lea. Lei è ancora, 19 ottobre) di Paola Cannizzaro, con Paola Cannizzaro e Alice Salegni, produzione Belcan Teatro. E ancora, l’esito del laboratori­o di danza contempora­nea condotto da Marina Rossi, Lilì e Bobo, di Giacomo Gamba, i concerti del trio Joseean e del coro lirico Voci del Cuore, per chiudere il 21 dicembre con il monologo dialettale Bresà Desquarcià­da di Giovanni Peli con Roberto Capo e Ettore Ferronato alla tromba.

E come epilogo i laboratori del Piccolo Teatro Libero che sono partiti con il ritorno di Jean Ménigault detto Méningue, clown internazio­nale e con gli stage di Valentina Fariello, clownessa. Fiore all’occhiello della struttura, la Biblioteca delle arti dedicata a Arnaldo Milanese, uno dei protagonis­ti, oltre con fondatore della Loggetta. Nativo di Lovere, ma brescianis­simo per adozione e vissuto, Arnaldo è stato intellettu­ale di feconda curiosità: direttore organizzat­ivo al fianco di Renato Borsoni, ma anche pittore, scrittore, collezioni­sta di libri, riviste e dischi. Grazie al consenso della vedova, il prezioso fondo librario e di preziose carte ha trovato una degna residenza ad uso della comunità. Info: 3280778446.

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Eroina La pièce su Lea Garofalo

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