Guida ubriaca e uccide due uomini appiedati dal controllo antialcol
Bellusco, arrestata 21enne. Le vittime sulla strada dopo il test e il sequestro dell’auto
Troppe le birre, una dietro l’altra, per mettersi alla guida dell’auto del loro amico, a sua volta preda di una forte sbornia che gli era appena costata la patente. Forse i due non si sono accorti di quella Lancia Y che li ha centrati in pieno, mentre barcollavano in strada. Al volante, una 21enne. Completamente ubriaca.
Il controllo
È l’alcol la comune matrice di una tragedia che ha unito i destini di una ragazza brianzola di Ornago, ora agli arresti domiciliari con l’accusa di duplice omicidio stradale, e due muratori marocchini di 33 e 38 anni, investiti e uccisi alle quattro del mattino della notte tra venerdì e ieri lungo la strada provinciale numero 2, quella che collega Vimercate a Trezzo, a un centinaio di metri dalla stazione dei carabinieri. Il preambolo della tragedia risale a circa un paio di ore prima, e a poco più di un chilometro di distanza dal punto in cui i due uomini, Aziz Oukhanech e Youssef Oujaa, immigrati regolari, hanno trovato la morte.
In quel momento i marocchini sono in macchina, con un altro loro connazionale di 29 anni al volante. In serata, hanno alzato tutti e tre il gomito. Birre bevute in continuazione. Se ne accorgono i carabinieri della compagnia di Vimercate di pattuglia in quel momento, che notano, nella guida dell’automobilista, un’andatura incerta, a tratti irregolare. I sospetti dei militari trovano presto una netta e inequivocabile conferma nella prova dell’alcoltest, a cui sottopongono il 29enne.
Il primo testimone
La patente viene ritirata immediatamente, e l’auto finisce sotto sequestro. Uno dei carabinieri, infatti, accortosi che nessuno degli altri due è in grado di mettersi alla guida, trattiene le chiavi e invita il giovane a presentarsi l’indomani in caserma con una persona di fiducia per prendersi la macchina. A quel punto, secondo quanto è stato ricostruito, i tre si separano. Aziz e Youssef, probabilmente continuano a bere senza freni, e poi si mettono in cammino su quella strada provinciale, forse diretti verso l’abitazione di un conoscente.
Un testimone, transitato nella stessa strada pochi istanti prima della tragedia, dirà di averli visti addirittura in mezzo alla carreggiata, ciondolanti, forse con delle bottiglie in mano. Superato un distributore di benzina, avviene l’impatto. La 21enne di Ornago, una lavoratrice incensurata, diplomata in una scuola professionale di Monza, se li trova davanti, e li prende in pieno senza nemmeno riuscire a frenare. Arresta la marcia parecchi metri dopo. Forse procedeva a forte velocità. L’urto è violentissimo. Una delle vittime non viene trovata subito. Per cercare il corpo servono i vigili del fuoco. Quel corpo è stato sbalzato lontano dal punto di collisione e finisce in un fossato che si apre lateralmente alla strada. Parabrezza e cofano della Lancia Y sono sfondati, ripiegati all’indietro.
I domiciliari
Atri testimoni ascoltati dai carabinieri raccontano che la ragazza resta impietrita nell’abitacolo, prigioniera dello choc, convinta di aver scontrato frontalmente un’altra vettura, e non due persone. Riesce probabilmente a chiamare il padre, che si precipita sul posto. Viene portata all’ospedale di Vimercate, dove i medici la sottopongono a tutti gli accertamenti del caso. Le analisi danno responso positivo per quanto riguarda il tasso alcolemico che, secondo quanto riferito, era al di sopra dei limiti consentiti dalla legge. I carabinieri, in virtù delle nuove norme che disciplinano il reato di omicidio stradale, eseguono le disposizioni della Procura di Monza, che opta per gli arresti domiciliari. Misura cautelare in attesa di convalida del gip. Nel frattempo, i carabinieri rintracciano il marocchino trovato positivo all’alcol. Dormiva a casa. Lo portano in caserma. Non sapeva della fine di Aziz e Youssef, suoi amici da anni, che vivevano di lavori saltuari.