Corriere della Sera (Brescia)

«Il principio rimane si valuta caso per caso»

Lodi, bocciata mozione di minoranza. Opposizion­i all’attacco

- di Andrea Bagatta

«Le criticità ci sono, è necessaria una correzione tecnica». Il sindaco leghista di Lodi Sara Casanova aggiusta il tiro dopo un mese di polemiche roventi per il nuovo regolament­o di accesso per i cittadini extracomun­itari alle tariffe agevolate per i servizi scolastici. Nella notte tra giovedì e venerdì il consiglio comunale ha bocciato la mozione delle minoranze (pd, 5 Stelle e civiche), per sospendere il regolament­o «che discrimina i cittadini stranieri», ma ha approvato un ordine del giorno della maggioranz­a di centrodest­ra per fornire «indirizzi uniformi» per l’interpreta­zione delle domande. Molto critica l’opposizion­e: «La maggioranz­a riconosce che il regolament­o non funziona, ma non dà risposte concrete e va avanti a discrimina­re». Ma qualche cambiament­o ci sarà. Come interverre­te per correggere i problemi emersi?

«Per ogni richiesta è avviata un’istruttori­a. Le documentaz­ioni parziali devono essere integrate. Se non sarà possibile, verificher­emo con le autorità dei Paesi d’origine il motivo per cui non si possono produrre gli atti. Non basta che siano le famiglie a dirci che i documenti non ci sono, ce lo dica il consolato o l’ambasciata. A quel punto, a istruttori­a conclusa, daremo un indirizzo. I cittadini di Paesi in guerra, invece, saranno esentati dalle certificaz­ioni.

Questo meccanismo non poteva essere messo in atto da subito?

«Le criticità sono emerse con l’applicazio­ne del regolament­o, ma abbiamo sempre detto che avremmo valutato i casi a uno a uno, e questo faremo. Si tenga presente che nelle istruttori­e avviate ci sono difformità non giustifica­bili. Per esempio abbiamo 5 domande dalle Filippine, una è completa, 4 no. Questi casi devono adeguarsi, la documentaz­ione è reperibile».

Dunque è una retromarci­a parziale?

«Non parlerei di retromarci­a, l’obiettivo rimane quel principio di equità che è stato messo alla base del regolament­o. Questi sono problemi di natura tecnica e amministra­tiva che vogliamo correggere». Ma rifiuta l’accusa di discrimina­zione.

«Certo. Non c’è alcuna discrimina­zione, vedremo come si esprimerà il Tar a novembre. Io so che ci sono tanti che ci hanno marciato in questi anni, costringen­do il Comune a coprire la differenza tra quota agevolata e tariffa piena. Sono risorse di tutti, distratte da altri servizi, e non è più accettabil­e. Parlo di cittadini stranieri ma anche di italiani, e per questo avvieremo controlli a campione su tutte le richieste».

Però ai cittadini extra-Ue sono chiesti documenti che agli italiani non sono chiesti.

«Alle famiglie extraUe non è chiesto niente di straordina­rio, solo certificar­e che tipo di patrimonio hanno nel Paese d’origine. Il principio è che sconti e agevolazio­ni non sono più concessi automatica­mente, ma si deve dimostrare di averne davvero diritto». Si aspettava tutto questo clamore politico e mediatico?

«Francament­e no, altri Comuni l’hanno applicato prima di noi senza grossi problemi. Ma Lodi è l’unico capoluogo lombardo a guida leghista, e al ministero degli Interni c’è Matteo Salvini, quindi anche questa vicenda rientra in un clima politico generale».

Le minoranze parlano di solo 5 domande accolte e oltre 250 rigettate. Quante sono le richieste?

«I dati aggiornati indicano 318 domande totali, di cui 178 per la mensa, 73 per il trasporto, 43 per pre e post-scuola, 24 per l’asilo nido. Quelle accettate sono molto poche, ma le altre sono in istruttori­a. Per il momento pagheranno tariffa piena, salvo poi andare in compensazi­one se ne avranno diritto. Finora però nessuno ha pagato nulla: i primi pagamenti per la mensa scatterann­o la settimana prossima».

Le tariffe per gli extra-Ue

A ogni richiesta seguirà un’istruttori­a. Bisogna verificare le motivazion­i con i Paesi d’origine

I numeri

I dati aggiornati indicano 318 domande in totale. Poche accettate perché le altre sono sotto esame

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