L’impianto del Garda, situazione ingarbugliata: ora tocca ai politici
Sul nuovo impianto di collettamento e sul nuovo (o nuovi) depuratori gardesani il commento, a bassa voce, di un tecnico di lungo corso è lapidario: «La situazione è ingarbugliata. È evidente che tutti vogliono l’acqua pulita, ma nessuno pare propenso ad ospitare il depuratore sul proprio territorio. I tecnici (lo studio è stato guidato da Giorgio Bertanza, dell’Università di Brescia) si sono già pronunciati, adesso tocca ai politici». Del depuratore del Garda alcuni amministratori gardesani bresciani e veronesi (oltre a Regioni, AATO e altri) hanno parlato ieri al Ministero dell’Ambiente. Se il passaggio delle tubature del collettore su terra e non in acqua (come accade attualmente per lunghi tratti) è stato digerito quasi da tutti, meno facile appare la scelta delle località dove collocare il depuratore. Alla conferma di Peschiera che servirà la sponda veneta più Sirmione e Desenzano (i veronesi procedono con il progetto definitivo, i bresciani non ancora), si accostano per l’area bresciana le «candidature» di Lonato, Visano (alquanto sfumata) ed altre due: l’accoppiata di Montichiari con Gavardo, oppure della stessa Montichiari con Muscoline. Ieri il sindaco di Muscoline, Davide Comaglio, ha fatto la voce grossa, rifiutando anche la sola ipotesi di parlarne. Da Roma trapela poco. Giovanni Peretti, sindaco di Castelnuovo e presidente dell’Associazione Temporanea di Scopo, è cortese ma rispetta la riservatezza che gli è stata chiesta: «Il tavolo di regia è propositivo e la notizia positiva è che non sono in discussione né il progetto né i soldi. Però ci hanno chiesto pazienza, dato il momento difficile».