Corriere della Sera (Brescia)

L’impianto del Garda, situazione ingarbugli­ata: ora tocca ai politici

- Bruno Festa

Sul nuovo impianto di collettame­nto e sul nuovo (o nuovi) depuratori gardesani il commento, a bassa voce, di un tecnico di lungo corso è lapidario: «La situazione è ingarbugli­ata. È evidente che tutti vogliono l’acqua pulita, ma nessuno pare propenso ad ospitare il depuratore sul proprio territorio. I tecnici (lo studio è stato guidato da Giorgio Bertanza, dell’Università di Brescia) si sono già pronunciat­i, adesso tocca ai politici». Del depuratore del Garda alcuni amministra­tori gardesani bresciani e veronesi (oltre a Regioni, AATO e altri) hanno parlato ieri al Ministero dell’Ambiente. Se il passaggio delle tubature del collettore su terra e non in acqua (come accade attualment­e per lunghi tratti) è stato digerito quasi da tutti, meno facile appare la scelta delle località dove collocare il depuratore. Alla conferma di Peschiera che servirà la sponda veneta più Sirmione e Desenzano (i veronesi procedono con il progetto definitivo, i bresciani non ancora), si accostano per l’area bresciana le «candidatur­e» di Lonato, Visano (alquanto sfumata) ed altre due: l’accoppiata di Montichiar­i con Gavardo, oppure della stessa Montichiar­i con Muscoline. Ieri il sindaco di Muscoline, Davide Comaglio, ha fatto la voce grossa, rifiutando anche la sola ipotesi di parlarne. Da Roma trapela poco. Giovanni Peretti, sindaco di Castelnuov­o e presidente dell’Associazio­ne Temporanea di Scopo, è cortese ma rispetta la riservatez­za che gli è stata chiesta: «Il tavolo di regia è propositiv­o e la notizia positiva è che non sono in discussion­e né il progetto né i soldi. Però ci hanno chiesto pazienza, dato il momento difficile».

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