Laboratori clandestini Sanzioni per 90 mila euro
I carabinieri hanno sequestrato prodotti per centinaia di migliaia di euro, compresi capi griffati
Ora senza autorizzazione, ora in pessime condizioni igieniche. O con operai che non erano stati messi in regola. Un vero e proprio blitz, quello condotto dai carabinieri dell’Ispettorato del lavoro (insieme ai colleghi delle stazioni di Montichiari, Gussago, Rezzato e Lamarmora) negli ultimi giorni, a contrasto di caporalato e lavoro nero. I risultati dicono di multe salatissime che sfiorano i centomila euro, e di merce sequestrata che ne vale oltre il triplo.
Nel mirino dei militari quattro laboratori per il confezionamento di capi d’abbigliamento, gestiti da italiani e cinesi. Nel dettaglio, a Montichiari sono stati sequestrati oltre cento tra giubbotti e piumini griffati, e ben 150 mila accessori per la fabbricazione (come bottoni, etichette e cartellini) per un valore di circa 350 mila euro. E attenzione, perché si tratta sì di merce originale, peccato che però la titolare (italiana) non avesse l’autorizzazione dal parte della casa madre al confezionamento: è stata quindi denunciata per ricettazione, frode in commercio e per aver introdotto e commercializzato in Italia prodotti con segni falsi.
A Gussago, invece, è arrivato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale di un altro laboratorio (cinese la titolare, denunciata) a causa delle pessime condizioni igienico sanitarie riscontrate durante il sopralluogo, così come della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Arriviamo poi a Vobarno: in un terzo laboratorio i carabinieri hanno intercettato cinque operai in nero, di cui uno extracomunitario clandestino senza permesso di soggiorno. Chiusa temporaneamente l’attività, indagato il responsabile (cinese). A Rezzato, invece, erano in undici, a lavorare senza contratto.
In tutto sono stati controllati 85 lavoratori di cui 16, appunto, non erano in regola. Ma le aziende non sono state a guardare. Subito hanno provveduto ad assumere il personale (tranne lo straniero senza documenti) per almeno tre mesi; hanno pagato le multe e di conseguenza hanno potuto riaprire le rispettive attività. Complessivamente i carabinieri hanno elevato sanzioni per circa 90 mila euro.