In cinquemila per l’accoglienza
Per le vie di Brescia le associazioni del terzo settore, migranti e sindaci
Dai sindaci con la fascia tricolore al Magazzino 47 passando per boy scout, reti solidali e mondo delle cooperazione, Cgil, Cisl. Ancor più dei numeri — oltre 5mila persone — la manifestazione di ieri pomeriggio in città ha colpito per l’eterogeneità delle forze (quasi un centinaio le sigle che hanno contribuito) e delle persone che si sono mobilitate intorno allo slogan unificante «Restiamo umani».
Perché sì, al di là degli striscioni, dei tamburi degli Appel, dei cartelli issati al cielo, ieri in piazza è sceso quel mondo talvolta un po’ silente che quotidianamente lavora per fare in modo che il tessuto sociale sia un po’ meno lacerato di quanto i tempi attuali invece suggeriscano. Non una manifestazione di opposizione — sarebbe banalizzante e riduttivo etichettarla in tal modo data la vastità della partecipazione — ma preoccupata per le politiche del governo in tema di immigrazione di sicuro.
Ieri, alla partenza in Largo Formentone, durante il percorso per le vie del centro e all’arrivo in piazza Vittoria, il concetto è stato ribadito da tutti. «Soccorrere persone in mare non può essere considerato un reato», ha detto il sindaco di Gussago Giovanni Coccoli. «Senza le ong in mare, non solo non ci sono soccorsi ma ci sono anche meno testimoni», ha spiegato la rappresentante di Pro Activa Open Arms Veronica Alfonsi dalla scalinata in piazza Vittoria. Carlo Cominelli, presidente di K-Pax, cooperativa camuna che ha fatto da apripista alle pratiche positive di accoglienza diffusa (era stata anche premiata) a livello non solo provinciale, ha invece espresso i timori nei confronti di un decreto sicurezza che rischia di produrre clandestinità con l’abolizione della protezione umanitaria e di massacrare il sistema di accoglienza Sprar: «Un sistema che può essere migliorato ma che ha dato risultati importanti - ha sottolineato -: un sistema trasparente, anche nella rendicontazione economica, nel quale i territori e le amministrazioni sono protagonisti». E che ora rischia di venire sacrificato.
Ieri nel lungo corteo c’erano tanti striscioni, bandiere della pace, i tanti cartelli gialli di Diritti per tutti con il faccione del ministro dell’Interno e la scritta: «No al decreto Salvini. Clandestinità è sfruttamento». Un manifestante ha ricordato i fondamentali issando il cartello «Le guerre tra poveri le vincono i ricchi», un altro ha evocato le magliette del martedì televisivo di Gene Gnocchi: «Una vera schifezza il decreto sicurezza».
In piazza Vittoria, dopo oltre due ore di marcia, ci è arrivato un lungo serpentone di manifestanti, sindaci in fascia tricolore compresi. Tra loro anche un pezzo di Amministrazione cittadina, dall’assessore Marco Fenaroli alla vice sindaco Laura Castelletti fino al presidente del consiglio comunale Roberto Cammarata. Musica e interventi, tra questi anche quello di Alberto Guariso, l’avvocato dell’Associazione
"Cominelli (K-Pax) Lo Sprar può essere migliorato ma ha dato risultati importanti è un sistema trasparente, anche nella rendicontazione economica
"Coccoli (Gussago) Soccorrere persone in mare non può essere considerato un reato Senza ong in mare non solo non ci sono soccorsi ma nemmeno testimoni
studi giuridici sull’immigrazione che insieme a Fondazione Piccini e Camera del Lavoro negli anni ha sostenuto diversi ricorsi (vincendoli) contro le politiche discriminatorie portate avanti da alcuni Amministrazioni locali. Ieri non ha parlato di questo, ma si è soffermato sull’allegria di una manifestazione che ha portato in piazza ragioni più che serie, dal diritto/dovere al soccorso in mare alla necessità di introdurre canali legali e sicuri di ingresso, col sorriso.
Tanti sorrisi, perché cinquemila persone in piazza a manifestare non si vedevano da un po’ di tempo, segno che la tessitura sottotraccia di legami produce risultati. Non semplici, perché non è affatto scontato che di questi tempi in tanti si mobilitino in favore dell’accoglienza.