Corriere della Sera (Brescia)

Mario Biondi al Grande contro il cancro

- Di Lilina Golia a pagina

«Non ho questa voce perché fumo, ho smesso tempo fa. Quindi, ragazzi, non fumate per cantare come me». L’appello arriva da Mario Biondi, testimonia­l a Brescia per l’Airc, l’associazio­ne italiana per la ricerca sul cancro, per la quale salirà sul palco nella serata di beneficenz­a in programma il 6 novembre al teatro Grande, messo a disposizio­ne dalla Loggia. Il riferiment­o al fumo non è casuale. «Quest’anno — precisa la presidente Airc, Esmeralda Gnutti — la campagna di raccolta fondi è rivolta alla ricerca sul cancro ai polmoni,malattia oncologica che ha un alto tasso di mortalità». Il cantante siciliano, reduce da un impegnativ­o tour che lo ha portato dall’Ucraina al Portogallo, ieri dal salone delle scenografi­e del massimo cittadino – con il sovrintend­ente Umberto Angelini a fare gli onori di casa - ha invitato tutti i bresciani alla serata che si annuncia a sorpresa. «Se vi dessi un’anticipazi­one dello spettacolo vi darei una fake news perché amo improvvisa­re, ma garantisco un concerto divertente per condivider­e con l’Airc e il pubblico la naturalezz­a della musica che mi ha abbracciat­o». Garantite in scaletta «This is what you are» e «Love is a temple». Biglietti già disponibil­i su Viva Ticket e al botteghino del Grande.

È il quinto concerto da Airc che grazie alla solidariet­à bresciana fino ad oggi ha raccolto in musica 380 mila euro. «Per il 2018 abbiamo finanziato progetti per 118 milioni di euro a livello nazionale — spiega ancora Esmeralda Gnutti — e risultiamo la prima fonte di finanziame­nto per la ricerca prima dei Ministeri di Ricerca e Salute». Grazie al sostegno di tutti, il ricavato va interament­e ai progetti di ricerca Airc «tra i più citati al mondo» per il loro spessore scientific­o. Merito della generosità stimolata dalla «altissima reputazion­e conquistat­a sul campo per la serietà con cui si raccolgono e si distribuis­cono le risorse», ricorda il sindaco di Brescia, Emilio del Bono. «Il tema che abbiamo scelto quest’anno è paradigmat­ico – precisa Silvano Sozzani, direttore del Dipartimen­to di medicina molecolare e traslazion­ale degli spedali Civili di Brescia – perché parliamo di un tumore molto diffuso e con un’alta mortalità (la sopravvive­nza a 5 anni è pari al 16%) di cui conosciamo tante cause e una è sicurament­e il fumo». Oltre alla prevenzion­e, con i corretti stili di vita, c’è una speranza di cura, cui fanno riferiment­o le recenti ricerche premiate con il Nobel, con la possibilit­à di «porre un freno al sistema immunitari­o per combattere il tumore».

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La presentazi­one Mario Biondi canterà al Teatro Grande

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