Corriere della Sera (Brescia)

Germani basket il sogno infranto

La Germani a Istanbul a un passo dalla grande impresa in Eurocup: sale a +10, resta avanti a lungo, poi si squaglia nel finale davanti al Galatasara­y. Restano i rimpianti

- Di Luca Bertelli

La Germani torna dalla Turchia con l’amaro in bocca per un incontro che si poteva vincere. Ma proprio quando la squadra aveva dato segni importanti di riscossa si è arresa al Galatasara­y 84-76.

Che Germani. E che peccato. L’impresa non si compie per poco: il 84-76 a favore del Galatasara­y non dà l’idea della partita e non rende merito alla squadra di Diana, espressasi ai massimi livelli per 35 minuti e crollata nel finale, dopo aver a lungo condotto, un po’ per stanchezza e un po’ per inesperien­za. Meriti all’avversario, certo. Nel momento del bisogno il cuore turco di Koksal e i lampi delle giovani stelle americane hanno ricondotto il match nelle mani dei favoriti. Ma resta, non può essere lavata via da un sogno terminato sul più bello, la prestazion­e di un Basket Brescia extralusso per tre quarti nella terza arena d’Europa, un frullatore dal quale può uscire con le proprie gambe solo chi ha sostanza. La Leonessa l’ha ritrovata in due giorni e sembrava arduo da pensare dopo l’inizio shock, un 14-4 interno che pareva condurre alla solita lezione di lingua straniera. È ben presto salita in cattedra invece la Germani con la solidità dei nuovi leader Abass (il migliore) e Hamilton e la ritrovata verve di Allen, più sereno da quando parte dalla panchina. Non latitano nemmeno i centri, stavolta. O meglio. Dato per disperso Mika, ci sono i graffi di Beverly e le stoppate di un commovente Zerini nella rimonta che porta Brescia in testa dopo 10 minuti e 49 secondi. All’intervallo lungo, Diana accoglie i suoi sul +4, si stropiccia gli occhi poi sul 52-42 quando Abass e Hamilton toccano l’apice della propria serata. Reagisce il «Gala»: rimonta sino a ribaltare il risultato sul 61-59, senza aver fatto i conti con 6 punti in serie di Allen. Qualche errore banale di alcuni interpreti dalla panchina (Laquintana e Ceron) guasta l’attacco, dal campo arriva solo un canestro e qualche libero provvidenz­iale quando la batteria, però, sta per spegnersi. Anche Hamilton pasticcia troppo cercando di vincere da solo. Vince invece il Galatasara­y, mentre la Germani resta a zero dopo tre gare di Eurocup ma ha capito che può buttare la tuta blu da operaio e indossare lo smoking nelle serate di gala. Per iniziare a ballare, c’è ancora tempo.

Anche se andranno vinte quattro (meglio cinque) delle prossime sette sfide per non riportare l’abito in negozio. La corsa per la qualificaz­ione va fatta su Ulm e Andorra, a quota due: vanno superate entrambe.

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A canestro Moss, autore di 7 punti

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